“… fa’, o Signore, delle nostre vite
un canto alla tua
bontà!”
È il “motto” che Edward e Denson hanno scelto per mettere in copertina del libretto della celebrazione per la loro Professione Perpetua: anche il
padre generale, p. Mario Aldegani lo
ha richiamato a conclusione della sua omelia.
Un preghiera che diventa impegno
concreto per una vita “totalmente, unicamente, irrevocabilmente” consacrata
(= messa da parte e dedicata) a Dio, come recita il rito: anche questa
espressione p. Mario ha richiamato
nell’omelia, aiutando tutti i presenti a comprenderne il significato.
I due confratelli giuseppini, Edward Kanu, della Sierra
Leone e Denson Ithiparampil hanno fatto la loro Professione Perpetua sabato 20
novembre 2010 a Viterbo, nella chiesa di San Pietro, durante la celebrazione dell’Eucaristia
vigiliare della Festa di Cristo Re.
Presiedeva p. Mario, che era circondato da 19 sacerdoti, diocesani e
giuseppini.
Erano presenti anche numerosi amici dei due professi, provenienti
da varie parti d’Italia ed incontrati in questi anni durante le varie loro
presenze nelle opere giuseppine.
Da segnalare, oltre ai giuseppini studenti di Africa
e di India, per Edward, la presenza speciale di p. Giuliano Pini, in Italia per cure mediche e per Denson, di p. Giuseppe Cavallin, p. Eugenio Beni e p. Giampiero Melaragni, i “nostri indiani” di passaggio in Italia
in attesa di rientrare “a casa”.
Padre Mario ha ricordato come i due neoprofessi sono la speranza della congregazione, insieme agli altri cinque
che quest’anno sono entrati a far parte definitivamente della nostra famiglia,
attraverso la Professione Perpetua: Edison Fustillos, Franklin Benevides e Rosendo
Gonzales dell’Ecuador; Jucinei Vilpert del Brasile e Rafael Mora dal Cile.
Sia bendetto il Signore, che ci dà segni chiari della fedeltà con cui accompagna il cammino della nostra congregazione.
[gl]