22/05/2008

Vita Giuseppina


In risalto nel numero

EJISU: UNA COMUNITA’ INTERNAZIONALE



Ad Ejisu, in Ghana, ha sede la casa di formazione della Delegazione Africa. Qui vive attualmente una comunità composta da 15 giovani in formazione e 4 confratelli che li accompagnano nel loro cammino.
Nove di questi giovani sono “novizi”: vivono cioè quell’anno tutto speciale nel quale si approfondisce il senso della vita religiosa e si studiano la Regola della Congregazione e il carisma del Murialdo. Al termine di questo anno di formazione i giovani che sono ritenuti idonei e che presentano domanda emettono i loro voti e diventano membri della Congregazione.
Sei giovani invece sono già confratelli con voti e frequentano i corsi di filosofia presso il vicino Istituto dei Padri Spiritani.
L’aspetto forse più interessante di questa comunità giuseppina è la sua composizione internazionale: i formatori sono italiani e sierraleonesi; i giovani in formazione invece provengono da 4 diversi paesi dell’Africa: Ghana, Sierra Leone, Guinea Bissau e Nigeria. La lingua “ufficiale” in Ghana è l’inglese, ma nella comunità di Ejisu si parla anche un po’ di portoghese e un po’ di italiano.
Questa comunità formativa, dunque, è davvero internazionale, nella sua composizione, ma anche nel suo stile di vita. Il cibo stesso è normalmente di tipo africano, ma… tutti si sono già appassionati….agli spaghetti e alla pizza e insieme al “fufu” ghanese (una specie di polenta fatta di farina di manioca e banana), sulla tavola arriva anche la “plasase” (una salsa di colore verde scuro) che piace tanto ai sierraleonesi! Comunità internazionale significa anche questo!
Comunità internazionale significa sentir cantare il Santo nella Messa una volta secondo una conosciuta melodia italiana, una volta in portoghese, una volta in un ritmo nigeriano ed una volta con un tono usato in Sierra Leone.
Internazionalità significa l’impegno di tutti nel parlare la lingua inglese, evitando di dividersi in gruppetti usando i propri dialetti locali, e significa anche la buona volontà di apprendere almeno qualcosa della lingua degli altri: il portoghese o l’italiano. Così ci si saluta con “Good Morning o Good Evening”, ma anche con “Bom Dia o Boa Tarde” e , anche “Buon giorno” e “Buona Sera”.
Visitando questa comunità e parlando con questi giovani confratelli ho avuto la gioia di constatare la loro consapevolezza che la composizione internazionale della comunità è una sfida, ma anche una grande risorsa: una possibilità per arricchirsi attraverso l’incontro con chi è differente da noi, una vera scuola di attenzione e di rispetto verso gli altri, una palestra per imparare ad essere orgogliosi della propria origine senza sentirsi mai presuntuosamente superiori agli altri, capaci di apprezzare gli altri, accettando anche di riconoscere i propri limiti.
La comunità di Ejisu è decisamente in cammino sulla via indicata ai Giuseppini del Murialdo dal XXI capitolo generale del 2006: “Educhiamo la mente e il cuore all’alterità e favoriamo la conoscenza e la serena accettazione delle differenze per una maggiore integrazione. Arricchiamo la nostra vita con l’immersione diretta, anche per periodi brevi, in altre realtà territoriali e culturali, per educarci all’internazionalità e alla convivenza delle culture.






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