11/10/2013

Vita Giuseppina N. 7 – Settembre-Ottobre 2013 – Anno 119°






È in spedizione il settimo numero del 2013 di Vita Giuseppina ricco di tante notizie provenienti dalle Opere della FdM dell’Italia e del Mondo. Vita Giuseppina unisce La Famiglia del Murialdo di tutto il mondo, la si può leggere nella versione stampata pubblicata dal 1895 (per tutti coloro che desiderano ricevere VG per posta).


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DALLA RUBRICA L’ORIZZONTE
(VG n. 7-2013 - pag. 3)

LE “ENCICLICHE” DI PAPA FRANCESCO

Le encicliche sono lettera che il Papa scrive a tutti i credenti e agli uomini di buona volontà, nelle quali presenta una riflessione su qualche questione importante di fede e di attualità.

Ogni Papa le scrive secondo il suo stile e linguaggio, affrontando temi che gli sono particolarmente cari.

Nei papi degli ultimi decenni, alcune encicliche, per la loro importanza, sono diventate quasi la ‘cifra’ per comprendere tutto il magistero di quel pontefice.

Così, ad esempio per Papa Giovanni la Pacem in Terris, per Paolo VI la Populorum Progressio, per Giovanni Paolo II la Redemptor hominis, per Benedetto XVI la Deus Caritas est.

La prima enciclica di Papa Francesco, pubblicata il 29 giugno, si intitola Lumen Fidei e tratta il tema della fede.

Di fatto però, come lo stesso Papa Francesco scrive, l’enciclica non è del tutto sua, poiché Egli ha portato a termine il lavoro che era già stato fatto in gran parte dal suo predecessore Benedetto XVI.

Di encicliche tutte sue, però, Papa Francesco, ne ha già scritte più di una, lanciando al mondo intero messaggi di grande forza con i suoi gesti coraggiosi e profetici.

Quando, pochi giorni dopo la sua elezione, ha ricevuto qualche migliaio di giornalisti, ha forse pubblicato, con un solo gesto, un’enciclica sulla tolleranza e sul rispetto della coscienza. Al termine di quell’udienza, Papa Francesco disse che avrebbe dato loro la benedizione. “Ma so – disse - che fra di voi ci sono di quelli che non sono credenti. Li rispetto, però per me siete tutti figli di Dio, perciò vi dò la benedizione, ma in silenzio per rispettare la coscienza di ciascuno”.

Quando, il Giovedì Santo, Papa Francesco ha voluto celebrare la liturgia della Cena del Signore in un carcere minorile, lavando i piedi a 12 giovani detenuti, ha scritto un’enciclica sul senso evangelico del servizio. Ha detto a quei giovani: “Sono qui perché io oggi non posso che essere che qui, come servo. Accoglietemi così”.

Quando, l’8 luglio scorso, ha compiuto il suo primo viaggio apostolica andando sull’isola di Lampedusa, per portare la sua solidarietà ai profughi immigrati e chiedere perdono per l’indifferenza del mondo al loro dramma, ha scritto con un solo gesto un’enciclica indimenticabile sul dovere umano e cristiano della solidarietà. La sua corona di fiori in ricordo dei morti annegati in mare, le sue parole sull’isola hanno scosso il mondo: “Viviamo in un’epoca e in una cultura che ci ha resi incapaci anche di piangere. Non sappiamo più piangere!”.

Le encicliche di Papa Francesco sono gesti che tutti capiscono, che risvegliano i cuori.

Papa Francesco con le sue “encicliche” sta smuovendo le coscienze di tutti, richiamando al Vangelo, i vicini e i lontani; dismettendo una serie di simboli dell’autorità e del potere, sta conquistando un’enorme autorevolezza sul cuore delle persone.

Le sue “encicliche” sono una chiamata per tutti ad una più generosa e visibile fedeltà al Vangelo.

Lunga vita al Papa Francesco!



d. Mario Aldegani
padre generale


Vita Giuseppina n.7

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