È in spedizione l' ottavo numero del 2014 di Vita Giuseppina ricco di tante notizie
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BUONA LETTURA!
La Redazione di Vita Giuseppina
vita.g@murialdo.org
Da VG n. 8-2014 pag. 3:
DAMMI LA MANO
Ho letto da
qualche parte questa storia.
Un padre e un
bambino stanno girando fra gli scaffali di un grande magazzino. Il padre avanti,
intento ad osservare i prodotti, il figlio dietro un passo, con il suo gelatino
in una mano e un giocattolo sottobraccio. Ma un po’ immusonito.
Il papà si
gira spesso e gli ripete: “Dai, sbrigati….”. Alla fine, spazientito, si ferma e
dice: “Allora… ti ho comprato il gelato, ti ho preso il giocattolo, cosa vuoi
che ti dia ancora?”. Il figlio lo guarda e poi sussurra: “Dammi la mano”.
Dammi la mano…
Sembra un’ovvietà dire che i
ragazzi, i giovani, i figli hanno bisogno non soprattutto di cose, ma di attenzione,
di relazione, di ascolto.
E’ logico che ogni genitore o
educatore lo sa già che questo è il punto più importante.
Ma forse qualche problema c’è.
A volte con un regalo, con la
risposta ad una richiesta uno pensa di aver assolto il suo compito o risolto il
problema del figlio che chiede.
Perché si ha fretta, si ha altro
da fare, si vuole anche un po’ di tempo per sé.
Proprio questo, però, spesso
chiede un ragazzo: di dedicargli tempo, di stare con lui, di dargli la mano.
Dammi la mano.
Forse è la domanda di qualcosa di
più.
C’è confusione, dubbio,
inquietudine spesso nel cuore di un giovane, oggi.
Forse un po’ di inconfessata
paura.
Dammi la mano.
Fammi capire che mi sei vicino.
Fammi capire che non sono solo. Accompagnami ascoltando le mie parole e anche i
miei silenzi.
Non stringerla la mia mano quando
ti chiedo di provare da solo, ma non rifiutarmi la tua quando mi avvicino e te
la chiedo.
Ti chiedo di accompagnarmi, non
di guidarmi.
Penso a quanto è importante e
decisivo per un ragazzo che cresce poter contare su una mano amica.
Penso a quanto è delicata la
missione di un genitore e di un educatore, e grandissima la responsabilità di
accompagnare la crescita di un’altra persona, insegnandogli, o meglio
testimoniandogli, il senso vero della libertà.
Penso che Gesù, l’uomo più libero
di ogni tempo, il più grande e più vero, è cresciuto avendo accanto un padre di
nome Giuseppe, che gli ha insegnato la libertà e il senso della vita “dandogli la mano”.
Così vorremmo fare noi, genitori
o educatori, con i nostri ragazzi.
don Mario Aldegani
padre generale