Il padre generale ha voluto sottolineare la festa del nostro Santo offrendoci la lettera circolare n. 6.
Il tema non è assolutamente nuovo nelle sue riflessioni, nelle sue parole e nelle sue decisioni, reso stimolante dall'importanza che gli ha attribuito il CG XXI ed attuale da una lettura attenta della realtà di vita della nostra congregazione oggi.
Un cammino difficile, ma necessario, indica il sottotitolo: si tratta dunque di una constatazione e di un invito pressante.
Lo spunto, ultimo, potrebbe essere stato la considerazione della situazione letta de visu durante la visita in Ghana e Sierra Leone - resa particolarmente significativa dalle celebrazioni per l'ordinazione sacerdotale dei confratelli Augustine e Michael, la professione perpetua di Joseph e l'incontro con i nuovi cinque postulanti africani - che lo ha portato, da una parte, a constatare la benedizione del Signore sulla nostra famiglia e dall'altra a fare un po' il conto... ed a rimanere colpito, non tanto dal numero dei nostri giovani in formazione, quanto dalla loro provenienza , così varia e davvero ... internazionale.
Egli vede questa realtà come segno di vitalità per la nostra famiglia religiosa, momento di responsabilità grande...
Da qui, l'invito pressante, che riprende quello del CG, per un impegno nel cammino di educarci alla internazionalità ed alla convivenza con altre culture... per una grande apertura di spirito ... per farsi vela a questo vento che soffia, per valorizzarne l'energia... : è lo Spirito Santo, questo vento, che ci sta facendo strada...
San Giuseppe, che celebriamo nella gioia, ci è modello del fiducioso ed aperto abbandono ai disegni di Dio.
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