È in spedizione l’ ottavo numero del 2013 di Vita Giuseppina ricco di tante notizie
provenienti dalle Opere della FdM dell’Italia e del Mondo.
BUONA LETTURA!
La Redazione di Vita Giuseppina
vita.g@murialdo.org
Da VG n. 8-2013 pag. 3:
3 NOVEMBRE 1963…
3 novembre 1963: una data importante per la nostra storia.
Quel giorno, nella Basilica di San Pietro, il Papa Paolo VI,
dichiarò Beato il nostro fondatore San Leonardo Murialdo.
Da quella circostanza prese nuovo vigore lo studio e la
conoscenza della sua storia di santità, del suo “carisma”, che il dono che lo
Spirito santo ha fatto alla Chiesa per mezzo di Lui, un dono di cui noi siamo
eredi e testimoni.
E’ una data importante anche per la mia vita.
Avevo 10 anni e, come seminarista della Scuola Apostolica di
Valbrembo, ebbi la fortuna di essere presente a quell’avvenimento, di cui
conservo ricordi vivissimi e che, ora me ne rendo conto meglio, hanno lasciato
una traccia profonda nella mia vita e decisiva, forse, per la mia vocazione.
Paolo VI, quel giorno, disse del Murialdo: “Questo nuovo Beato non è un uomo lontano e
difficile, non è un santo sequestrato dalla nostra conversazione: è un nostro
fratello, è un nostro sacerdote, è un nostro compagno di viaggio. Il quale
però, se davvero lo avviciniamo, non mancherà di provocare in noi quel senso di
ammirazione dovuto alle anime grandi, quando ci accorgeremo di certa sua
nascosta profondità interiore, di certa sua inflessibile costanza in tante non
facili virtù, di tante sue finezze di giudizio, di tratto, di stile, che
faranno dire a noi, ciò che altri, lui vivente, dissero al suo incontro, come
se si trattasse di una felice scoperta: è un santo!”.
Cinquant’anni dopo tante cose sono cambiate.
Ci sentiamo come Giuseppini, parte di una Famiglia più
grande, suscitata dallo Spirito, che chiamiamo Famiglia del Murialdo.
Abbiamo una coscienza più viva che il dono ricevuto
attraverso San Leonardo Murialdo, è da vivere e da condividere con altri
fratelli e sorelle, chiede di essere reinterpretato in nuove storie e culture,
ispira e qualifica tutte le nostre relazioni.
In un mondo frammentato e un po’ confuso, abbiamo avuto in
dono di testimoniare con il nostro stile di vita la certezza che Dio ci vuole
bene, e di affermare, con la nostra azione apostolica, una speranza per i
ragazzi e giovani che la vita e la società emargina: c’è un posto e un futuro
anche per te!
Tutto nel nome di quel sacerdote “mite e gentile”, di quel “nostro
compagno di viaggio” che cinquant’anni fa Paolo VI ci indicò come guida e
modello di vita.
Far nostro lo stile di vita del Murialdo (“fare e tacere”, “straordinario nell’ordinario” – disse ancora Paolo VI il 3 novembre
1963) significa, in fondo, viverne il carisma con passione!
don Mario Aldegani
padre generale