L’incantevole paese di Ana Rech celebra la sua storia centenaria,
costruita dal coraggio, dalla
solidarietà, dal lavoro creativo e dalla fede, solidi pilastri di una comunità
di immigrati italiani stabilitasi a Caxias do Sul, nelle colline boschive della
Serra Gaucha, Stato di Rio Grande do Sul (Brasile).
Il nome di Ana Rech si deve ad una eroica vedova di Pedavena (Italia), Maria Anna Pauletti
Rech, di 48 anni, che nel 1877 si
stabilì per prima in quella zona con i suoi sette figli. Essendo luogo di passaggio per le carovane dei
commercianti, che con i loro muli trasportavano prodotti dalle
sconfinate e calde pianure del litorale
Atlantico alla incipiente città di Caxias, Anna Pauletti Rech costruì una
piccola casa di commercio e un capannone
di accoglienza per i commercianti
(“tropeiros”) e i loro muli. Attorno a quella casa di commercio si
stabilirono altri immigrati e sorse il paesetto di Ana Rech.
La religiosità degli immigrati italiani è sempre stata solida. Già nel
1881, su un terreno regalato da Anna
Pauletti Rech, fu costruita la prima cappella in legno.
Il 28 maggio 1901 si iniziò la costruzione dell’attuale chiesa
parrocchiale, in bellissimo stile romanico, per opera di un sacerdote italiano,
p. Mariano Rossi, che purtroppo morì nel 1905.
Subentrarono i Monaci Camaldolesi, che la portarono a temine.
L'inaugurazione avvenne il 10 dicembre 1917, essendo già chiesa parrocchiale
dal 27 luglio 1912, intitolata alla Madonna di Caravaggio.
La vita cristiana si conservava e sviluppava meravigliosamente grazie
allo zelo dei Monaci Camaldolesi, che furono anche gratificati da vocazioni
locali.
Nel 1926 i Monaci Camaldolesi, per la difficoltà di conciliare la vita
monastica con la pastorale parrocchiale, dovettero tornare in Italia.
L’assistenza spirituale fu continuata da un sacerdote diocesano, p.
Angelo Gialdini. Sua e del Prefetto del Municipio di Caxias do Sul, dott.
Celeste Gobbatto, l'idea di cercare una Congregazione religiosa cui affidare,
oltre l’assistenza religiosa del buon popolo immigrato, anche l'educazione dei
numerosi ragazzi della zona, essendovi a disposizione il convento, i campi e le strutture lasciate
dai Monaci Camaldolesi.
Il 16 agosto 1928 il primo giuseppino, p. Agostino Gastaldo, faceva il
suo “solenne” ingresso in Ana Rech e il
7 ottobre seguente prendeva possesso della parrocchia.
Il Collegio Murialdo, iniziato nel marzo del 1929, si sviluppò rapidamente; una Scuola
Apostolica cominciò a raggruppare e formare le prime vocazioni giuseppine
brasiliane sotto la guida del Servo di Dio p. Giovanni Schiavo.
Una ventina di sacerdoti e una quarantina di Suore, fino ad oggi, hanno
premiato la eccellente vita cristiana degli immigrati italiani.
Da 84 anni i Giuseppini del Murialdo curano quella sempre più
organizzata parrocchia. I ventuno parroci giuseppini, che si sono susseguiti
fino ad oggi, furono sempre aiutati dalla comunità giuseppina del Collegio
Murialdo. La Parrocchia oggi si estende su 23 comunità (Cappelle) con ottima gestione
comunitaria e iniziative pastorali e sociali.
Il Collegio Murialdo, da parte sua, sempre più qualificato e molto ben
condotto, cura una grande attenzione ai ragazzi più poveri.
Ana Rech ha anche sempre promosso
un grande sviluppo alla moderna agricoltura
e frutticultura, all’industria metalmeccanica con esportazioni internazionali,
al turismo, all’artigianato e alla conservazione del patrimonio
storico-culturale.
L’attuale parroco giuseppino, P. Bruno Barbieri, la comunità religiosa,
e tutta la Congregazione dei Giuseppini del Murialdo, ringraziano la Madonna di
Caravaggio e S. Giuseppe per le grazie materiali e spirituali concesse fino ad
oggi; affidano al Signore i Giuseppini morti e sepolti in Ana Rech e invocano
su tutti i parrocchiani la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e
Spirito Santo.
Tratto da:
www.josefinosdemurialdo.com.br
Opere
d’arte sull’epopea degli immigranti ad Ana Rech in Brasile.
Sono 15 quadri che rappresentano le
diverse attività e lavori che i nostri nonni immigrati dall’Italia hanno fatto
a Caxias do Sul, Ana Rech,.... In ogni quadro ci sono i diversi aspetti di ogni
tema. L’idea fu di p. João Leonir Dall’Alba. La realizzazione è di vari artisti
locali. Siamo contenti di queste iniziative che riconoscono il ruolo
importantissimo dell’immigrazione italiana per la nostra regione… A Caxias do
Sul, c’è anche il bellissimo Monumento Nazionale all’Immigrante Italiano.
[O. Ballardin]