04/11/2012

La Parrocchia di Ana Rech celebra il centenario



L’incantevole paese di Ana Rech celebra la sua storia centenaria, costruita dal coraggio, dalla solidarietà, dal lavoro creativo e dalla fede, solidi pilastri di una comunità di immigrati italiani stabilitasi a Caxias do Sul, nelle colline boschive della Serra Gaucha, Stato di Rio Grande do Sul (Brasile).

Il nome di Ana Rech si deve ad una eroica vedova di Pedavena (Italia), Maria Anna Pauletti Rech, di 48 anni, che nel 1877 si stabilì per prima in quella zona con i suoi sette figli. Essendo luogo di passaggio per le carovane dei commercianti, che con i loro muli trasportavano prodotti dalle sconfinate e calde pianure del litorale Atlantico alla incipiente città di Caxias, Anna Pauletti Rech costruì una piccola casa di commercio e un capannone di accoglienza per i commercianti (“tropeiros”) e i loro muli. Attorno a quella casa di commercio si stabilirono altri immigrati e sorse il paesetto di Ana Rech.

La religiosità degli immigrati italiani è sempre stata solida. Già nel 1881, su un terreno regalato da Anna Pauletti Rech, fu costruita la prima cappella in legno.

Il 28 maggio 1901 si iniziò la costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale, in bellissimo stile romanico, per opera di un sacerdote italiano, p. Mariano Rossi, che purtroppo morì nel 1905. Subentrarono i Monaci Camaldolesi, che la portarono a temine. L'inaugurazione avvenne il 10 dicembre 1917, essendo già chiesa parrocchiale dal 27 luglio 1912, intitolata alla Madonna di Caravaggio.

La vita cristiana si conservava e sviluppava meravigliosamente grazie allo zelo dei Monaci Camaldolesi, che furono anche gratificati da vocazioni locali.

Nel 1926 i Monaci Camaldolesi, per la difficoltà di conciliare la vita monastica con la pastorale parrocchiale, dovettero tornare in Italia.

L’assistenza spirituale fu continuata da un sacerdote diocesano, p. Angelo Gialdini. Sua e del Prefetto del Municipio di Caxias do Sul, dott. Celeste Gobbatto, l'idea di cercare una Congregazione religiosa cui affidare, oltre l’assistenza religiosa del buon popolo immigrato, anche l'educazione dei numerosi ragazzi della zona, essendovi a disposizione il convento, i campi e le strutture lasciate dai Monaci Camaldolesi.

Il 16 agosto 1928 il primo giuseppino, p. Agostino Gastaldo, faceva il suo “solenne” ingresso in Ana Rech e il 7 ottobre seguente prendeva possesso della parrocchia.

Il Collegio Murialdo, iniziato nel marzo del 1929, si sviluppò rapidamente; una Scuola Apostolica cominciò a raggruppare e formare le prime vocazioni giuseppine brasiliane sotto la guida del Servo di Dio p. Giovanni Schiavo.

Una ventina di sacerdoti e una quarantina di Suore, fino ad oggi, hanno premiato la eccellente vita cristiana degli immigrati italiani.

Da 84 anni i Giuseppini del Murialdo curano quella sempre più organizzata parrocchia. I ventuno parroci giuseppini, che si sono susseguiti fino ad oggi, furono sempre aiutati dalla comunità giuseppina del Collegio Murialdo. La Parrocchia oggi si estende su 23 comunità (Cappelle) con ottima gestione comunitaria e iniziative pastorali e sociali.

Il Collegio Murialdo, da parte sua, sempre più qualificato e molto ben condotto, cura una grande attenzione ai ragazzi più poveri.

Ana Rech ha anche sempre promosso un grande sviluppo alla moderna agricoltura e frutticultura, all’industria metalmeccanica con esportazioni internazionali, al turismo, all’artigianato e alla conservazione del patrimonio storico-culturale.

L’attuale parroco giuseppino, P. Bruno Barbieri, la comunità religiosa, e tutta la Congregazione dei Giuseppini del Murialdo, ringraziano la Madonna di Caravaggio e S. Giuseppe per le grazie materiali e spirituali concesse fino ad oggi; affidano al Signore i Giuseppini morti e sepolti in Ana Rech e invocano su tutti i parrocchiani la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.

Tratto da: www.josefinosdemurialdo.com.br

Opere d’arte sull’epopea degli immigranti ad Ana Rech in Brasile.

Sono 15 quadri che rappresentano le diverse attività e lavori che i nostri nonni immigrati dall’Italia hanno fatto a Caxias do Sul, Ana Rech,.... In ogni quadro ci sono i diversi aspetti di ogni tema. L’idea fu di p. João Leonir Dall’Alba. La realizzazione è di vari artisti locali. Siamo contenti di queste iniziative che riconoscono il ruolo importantissimo dell’immigrazione italiana per la nostra regione… A Caxias do Sul, c’è anche il bellissimo Monumento Nazionale all’Immigrante Italiano.


[O. Ballardin]



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2012 - Ana Rech: Quadri


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