Venerdì 22 Giugno il nostro capitolo era ormai in dirittura d’arrivo! Tutti nell’aula capitolare per gli ultimi adempimenti: approvazione globale del documento finale, un paio di mozioni aggiuntive, qualche firma, e le immancabili ultime votazioni con i nostri simpatici pulsantini elettronici! Un intervento del Padre Generale e del suo consiglio per presentare i ruoli dei vari consiglieri e qualche programma del sessennio. Poi tutti a lavorare a gruppetti per le rifiniture stilistiche del testo e le traduzioni immediate in spagnolo e portoghese, e in parte anche in inglese.
Inevitabili alcuni applausi di ringraziamento per il bel lavoro di preparazione e realizzazione di questo capitolo, per tutti i collaboratori esterni (Giuseppini e laici) e l’esperienza di compagnia, discernimento e fraternità che abbiamo vissuto! E grazie anche a tutti quelli che ci sono stati vicini con la preghiera e le migliaia e migliaia di “click” su queste pagine web del nostro sito … che hanno fatto scrivere al P. Generale che questo è sembrato davvero “il capitolo di tutti”!
Non potendovi riportare qui tutto il documento finale (ma lo avrete molto presto in 4 lingue!) vi riportiamo alcune curiosità sul numero di volte in cui ricorrono nel testo certe parole e un paio di frasi significative che abbiamo estratto.
Nel documento ci sono 110 punti (e lode!), 31 raccomandazioni e 2 decreti di modifica al Direttorio. Le parole sono in tutto 9.518 con ben 53.163 caratteri! Tanti? No … perché, se leggerete il tutto con attenzione, il contenuto vi ispirerà tanti sentimenti belli e… direte che manca ancora qualcosa!
E quali sono le parole che ricorrono più volte? Eccovi la classifica delle prime 10: GIOVANI (105 volte), CARISMA e carismatico (72), PROVINCIA e provinciale (72), MURIALDO (70), FORMAZIONE (48), CONGREGAZIONE (48), FAMIGLIA (48), MISSIONE e missionarietà (39), LAICI (37), GIUSEPPINO (36), …
Una frase dei confratelli capitolari nella loro lettera introduttiva: “Ci rimettiamo dunque in cammino con speranza. Le strade sulle quali il Signore ci ha messo sono quelle buone. La speranza non è la certezza che qualcosa accadrà, né del come accadrà, ma la convinzione che quel “qualcosa” ha un senso per il quale vale la pena dare tutto sé stessi.”
Una frase dal documento: “Nell’orizzonte della teologia dell’incarnazione, vediamo il mondo giovanile, che è al centro della nostra missione, come un valore, perché rivela la presenza di Cristo e il luogo in cui si realizza il progetto di Dio; la spiritualità che anima il nostro apostolato valorizza le realtà terrene, l’impegno sociale come anticipazione del Regno e i valori umani e giovanili come tracce del cammino verso Dio”.
[NGB]
