Le leggi attuali hanno costretto ad eseguire i lavori di fondazione per garantire la stabilità dell’edificio. Anche il tetto è stato rifatto come pure è stata sostituita la pavimentazione in cemento (del sec. XIX) con quella in cotto, più consona all’antichità della chiesa.
Un delicato lavoro di restauro ha interessato l’antico ciborio in peperino, riportato alla forma originale. Il risultato finale dell’insieme ha restituito al culto e al patrimonio artistico di Viterbo un monumento prezioso, caro anche a generazioni di confratelli giuseppini che vi hanno prestato servizio durante gli studi di teologia.
[G. Boggio]
Tratto da VG n.1 - 2012
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