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"Murialdine" - "Arcidevotissimi" di Maria


Il mese di maggio dedicato a Maria Santissima ci ricorda la grande devozione di San Leonardo Murialdo che invitava i confratelli, gli educatori, i ragazzi ad essere: “arcidevotissimi” della Madonna.

Nella Famiglia del Murialdo la devozione a Maria è davvero grande. E si nota da mille piccoli gesti di affetto. Possiamo vedere inoltre come Maria è amata e venerata da tutte le genti: i santuari mariani sono sempre gremiti di fedeli che la invocano come madre. Sembra avverarsi ciò che preghiamo nel Magnificat: “Tutte le generazioni mi chiameranno beata”. La Vergine di Nazaret ci è stata donata da Gesù stesso come “mamma” quando dall’alto della croce disse a Giovanni: “Ecco tua madre”. E lei ha preso sul serio questa maternità nei confronti di ogni creatura. Con la sua protezione e la sua intercessione (“mediatrice di tutte le grazie” amava chiamarla san Leonardo Murialdo) ci vuole tutti felici!

Riflettendo sulla grandezza della Vergine Maria possiamo notare che a doppio titolo le tributiamo onore:

- in ragione del compito per il quale è venuta al mondo: ricolma di ogni grazia e preservata dal peccato. Il suo vero titolo di gloria è quello di madre di Dio;

- in ragione della sua umanità che, liberamente, accoglie il disegno di Dio su di lei. Il titolo di gloria che le compete nella sua umanità è serva del Signore, nel cui cuore si incontrano l’amore di Dio e la libertà della persona umana.

Tutti i titoli di onore che attribuiamo alla Madonna sono da ricondurre a questi due: madre di Dio e serva del Signore. Così di lei si dice: madre e vergine insieme; regina e serva; signora degli angeli e madre dolorosa; porta del cielo e rifugio dei peccatori.

In lei, perfettamente compiuti, si uniscono il progetto di Dio e la libertà della creatura umana, il dono di grazia e la risposta umana, il cielo e la terra. Per questo di se stessa può dire che Dio ha realizzato il suo disegno di misericordia: l’amore di Dio per lei l’ha ricolmata di ogni dono di grazia; l’amore di Dio per l'umanità l’ha resa madre del Salvatore.

Nel vangelo, Maria viene descritta come colei che “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” perché anche per lei la realtà svelava il suo mistero solo poco a poco. Maria non dimenticava le parole udite dall’angelo, dai profeti, dai pastori e gli eventi successi, ma teneva insieme a questi momenti di gaudio anche tutti gli altri tempi (il tempo del dubbio e dell’afflizione). E il mistero di Dio gradualmente a lei si rivelava. Donna di fede ha donato se stessa a Dio che ha fatto di lei un capolavoro.

Anche su noi il Signore vuole riversare il suo dono di grazia. Ci vuole nella gioia pur nelle difficoltà della vita e Maria è la madre che può aiutarci in questo cammino.

Suor Emma Bellotto



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