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ATTUALITA' - L'accoglienza s'impara anche con un gioco

L'idea da cui è partita l'Associazione Comunità Famiglie Accoglienti di Trento è semplice. Con il ricavato che l'associazione ha ottenuto dalla Grande sfida 2007, la manifestazione di solidarietà tra sport e spettacolo, ha pensato di realizzare un gioco in scatola. Un gioco di quelli che mettono attorno allo stesso tavolo un'intera famiglia o un gruppo di amici e che di solito sono la garanzia di una serata divertente.

L'obiettivo è duplice. Da una parte realizzare, utilizzando le risorse interne all'associazione, un gioco che ruoti attorno al concetto d'accoglienza, inteso a 360 gradi. In secondo luogo che questo serva a divulgare l'attività dell'Acfa, per farla conoscere ed avvicinare quante più persone possibili.

Il periodo di Natale è stata una buona occasione a tal proposito. Chi era in cerca di un regalo originale, infatti, poteva rivolgersi all’associazione o alla Comunità Murialdo di Trento per chiedere di acquistare il gioco al costo di soli 15 euro. Le regole ricalcano quelle del gioco dell'oca, ma al centro del tabellone c'è una grande casa con una porta aperta e delle mura che si prolungano verso l'esterno. Sono composte di mattonelle un po' speciali, come viene spiegato nella lettera di presentazione inserita nella scatola: una mattonella rappresenta una sfida o un imprevisto che ogni persona o famiglia deve affrontare nell'accoglienza. Perché come spiega la metafora del gioco stesso «far entrare qualcuno nella nostra vita, accoglierlo, dargli spazio comporta un metterci in gioco».

L'ultima novità proposta dall'Associazione Comunità Famiglie Accoglienti dà nuovo slancio all'attività del gruppo, che nel frattempo però ha già in cantiere altre iniziative. L'associazione provinciale, nata negli anni Novanta per volere della Caritas diocesana, della Pastorale della famiglia e della comunità Murialdo, organizza attività di sensibilizzazione sul tema dell'accoglienza, progetti di sostegno per le famiglie e momenti di incontro. Si impegna in itinerari formativi per abilitare le famiglie all'affidamento e ad altre forme di condivisione. Sono tanti infatti i bambini, i ragazzi ma anche gli adulti che soffrono di carenza di relazioni, di solitudine o abbandono, di rabbia, di paura e di incertezza. A loro serve un aiuto, un punto d'appoggio.

Recentemente l'associazione ha dato vita ad un gruppo a Rovereto e dintorni. Sono già dieci le famiglie che hanno partecipato alla prima edizione della scuola di accoglienza, dalla quale sono nate anche le prime esperienze concrete a livello locale, ed è arrivato il momento di organizzare la seconda edizione. Come spiega la presidente dell'Acfa, Carla Grigolli, il percorso inizierà in primavera. È già stata fissata a febbraio, invece, la data d'inizio del corso dal titolo «Accogli un bimbo nella tua casa perché torni più felice nella sua». Quest'ultimo è mirato all'affido, mentre la scuola è un percorso più generico aperto a chiunque è interessato al tema dell'accoglienza.

Per chiedere informazioni al riguardo è possibile contattare

l'Acfa c/o Comunità Murialdo di Trento, (tel. 0461 231320).

Articolo di

Luisa Pizzini

pubblicato il 14.12.2008

sul quotidiano L’ADIGE di TRENTO


 


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