Nell’autunno del 2008 il quotidiano torinese «La Stampa», insieme alle Edizioni del Capricorno, ha promosso una collana dedicata ai santi sociali piemontesi: sei libretti divulgativi e accattivanti con le biografie di san Giovanni Bosco, di san Giuseppe Benedetto Cottolengo, di Giulia di Barolo, di san Giuseppe Cafasso e san Leonardo Murialdo, del beato Francesco Faà di Bruno, del beato Piergiorgio Frassati e di san Luigi Orione.
Forse per motivi promozionali, la collana è stata intitolata «Santi contro fra rivoluzione e capitalismo». Tuttavia chi conosce i personaggi in questione sa bene che non sono stati «contro» nessuno, ma che hanno vissuto e operato sempre «per»: per il bene dei giovani, dei poveri, dei malati, della società in generale.
La collana è di piccolo formato (cm 20 x 12,5), rilegata in cartone, ricca di illustrazioni. I volumi sono stati messi in vendita insieme al quotidiano torinese che ne ha promosso l’edizione.
Il sesto volume è dedicato a san Giuseppe Cafasso e a san Leonardo Murialdo. Ne è autore don Giuseppe Tuninetti, storico di qualità, il quale, quando si cimenta nella divulgazione, sa offrire al lettore dei testi che sono sicuri e seri, ma anche piacevolmente leggibili.
A san Giuseppe Cafasso Tuninetti consacra 70 pagine e 20 illustrazioni. Al Murialdo sono riservate 94 pagine e 24 immagini. Le note (molto sobrie) e la bibliografia sono riportate in fondo al volume.
L’autore ripercorre a grandi linee, ma con sicuri fondamenti storici, la vita di san Leonardo, nel suo sviluppo ormai noto, soffermandosi però specialmente su alcuni aspetti che per molti lettori risulteranno in certo qual modo abbastanza nuovi: l’azione educativa del Murialdo e soprattutto di molti laici presso l’Oratorio San Martino di Torino e la partecipazione di san Leonardo alle iniziative del movimento cattolico torinese. Meno sviluppata, probabilmente per rispettare gli obiettivi della collana in cui il libro è inserito, è la trattazione sull’esperienza spirituale di san Leonardo, alla quale comunque si accenna in più di un’occasione.
Possiamo essere grati a don Tuninetti e ai promotori della collana: la conoscenza del Murialdo si va diffondendo e anche il fatto che questa breve biografia sia abbinata a quella del Cafasso ha i suoi vantaggi: un personaggio potrebbe aver fatto da «traino» all’altro e gli estimatori del santo della Consolata, comprando il libro, hanno avuto occasione di conoscere meglio anche il santo degli Artigianelli.
Giovenale Dotta