Torino, 29 febbraio 1920
Torino, 21 aprile 2006
"RALLEGRATI,
IL SIGNORE È VERAMENTE RISORTO!"
Con un velo
di tristezza per questo ennesimo distacco, ma con la gioia nel cuore, di chi è
consapevole di aver affidato al Vincitore della morte il destino eterno del
nostro carissimo
p.
GIUSEPPE MIRABELLI
vogliamo stringerci ancora una volta come "ben unita famiglia
" per raccoglierci nel silenzio,
nella preghiera, nel ricordo, nella gratitudine. Ci ha lasciati proprio
nell'Ottava di Pasqua, quell'unico grande giorno, che la Liturgia ci fa vivere
per un'intera settimana. E troppo poco un solo giorno per vivere, comprendere,
o anche solo assaporare un po' l'evento
grandioso e travolgente della Risurrezione di Gesù. "Morte e Vita - dice
la Sequenza Pasquale - sì sono
affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della Vita era morto, ma ora,
vivo trionfa". Anche con d. Giuseppe abbiamo assistito a volte ad un
duello tra vita e morte, quando alcuni anni
fa le sue condizioni si erano già rivelate abbastanza gravi. Ora che non
è più fisicamente tra di noi, non pensiamo però che il duello sia stato vinto
da "sorella morte", ma vogliamo credere, e per questo ci siamo
radunati qui in Chiesa per quest'ultimo saluto, che la Vita ha vinto, ma non la
vita fìsica, che prima o poi avrebbe comunque
perso, ma la Vita vera, quella con la V maiuscola, quella nella luce e nella
gioia piena di Dio: non sapremmo descriverla e i contorni ci sembrano
sempre un po' indefiniti, ma crediamo che solo quello sbocco è il senso più
giusto e più autentico di ogni vita umana, che in questo caso era anche una
vita consacrata e sacerdotale.
Le condizioni di salute di d. Giuseppe erano compromesse da tempo, cioè
da oltre 10 anni, quando si erano
manifestati diversi disturbi, alcuni dei quali sono andati aggravandosi,
comportando numerosi ricoveri ospedalieri ed anche il trasferimento, avvenuto
nel '97, nella Casa di Riposo "Boccardo" di Pancalieri, delle Suore
Povere Figlie di San Gaetano, a cui va la
nostra riconoscenza, insieme al personale della casa, per essersi prese cura di
lui per lunghi anni; così come hanno fatto alcuni confratelli e parenti, che
gli sono stati più vicini. Ma un grazie particolare va ad Anna,
fedelissima amica, che gli è stata accanto
per tanto tempo con il suo stile umile, discreto, servizievole e affettuoso,
che non verrà dimenticato. I vari scompensi, che hanno richiesto il
ricovero nell'ultimo mese al "Cottolengo" di Torino, questa volta non
sono stati superati e l'hanno portato alla definitiva crisi cardiocircolatoria
della sera del 21 aprile.
D. Giuseppe
ha raggiunto l'età veneranda di 86 anni, anche se ogni tanto si scherzava con lui, dicendo che era molto più giovane,
dal momento che il giorno esatto della sua nascita ricorreva solo ogni 4 anni,
nell'anno bisestile, essendo nato a Torino il 29 febbraio 1920. La sua
vita non è stata facile: è rimasto presto orfano di entrambi i genitori: papà
Luigi, morto quando lui aveva 9 anni, e mamma Angela Carosso, mancata quando ne
aveva 16. Nonostante le condizioni di povertà, il piccolo Giuseppe si distinse
sempre per il suo stile fine ed educato, per essere sempre preciso e ordinato
nel vestire, puntuale e laborioso nei suoi
impegni: e queste caratteristiche le ha manifestate sempre, anche in tutto il
resto della sua vita. Sin da piccolo fu un assiduo frequentatore dell'oratorio,
facendo parte del Piccolo Clero e dell'Azione Cattolica. Visse anche l'esperienza
del Collegio, presso i Salesiani di Cumiana
e seguì gli studi nel settore tecnico commerciale e in ragioneria; poi
ci fu anche l'esperienza come lavoratore presso una Società del Ministero dei Lavori Pubblici per gli Appalti. Entrò nella
Congregazione di D. Bosco e, per alcuni anni come coadiutore, lavorò
anche a servizio dell'Ispettore come economo e ragioniere. Attraverso alcuni addetti della Libreria
Artigianelli conobbe i Giuseppini e, a 29 anni, iniziò così il suo
cammino di formazione nella Congregazione con le tappe del Postulato a
Pocapaglia, del Noviziato a Vigone e degli studi filosofici e teologici a
Viterbo e a S. Margherita Ligure. Il suo servizio alla nostra famiglia
religiosa si sviluppò poi proprio nelle tre sedi di S. Margherita (8 anni),
Bergamo (7 anni) e Torino - Artigianelli (25 anni in due riprese), dove svolse
incarichi come assistente, prefetto di disciplina, segretario, economo, vicedirettore e direttore. Infine la
quarta, significativa tappa della sua vita: quella della malattia e
della sofferenza, accettata con fede e pazienza.
D. Giuseppe si è distinto per il suo stile attivo e laborioso; i
giudizi che si diedero di lui negli anni
della formazione sono lusinghieri e sottolineano la sua indole rispettosa e gentile, la fedeltà ai suoi impegni. Nonostante i
diversi compiti che ha assunto come economo e segretario, i suoi
ricordi più cari erano legati alle persone e soprattutto ai suoi ragazzi, i nostri ex-allievi. Fare il prefetto di
disciplina nei collegi e negli internati di una volta non poteva essere
un compito facile e poteva anche ostacolare un rapporto sereno con i ragazzi: ma lui ha saputo mediare la
fermezza e la giustizia con l'umanità e la comprensione; e, come
sappiamo, la capacità di fare questa sintesi è la virtù migliore per un
educatore.
Quando si va a trovare un ammalato o una persona ricoverata in una casa
di cura, non è sempre facile trovare
argomenti di dialogo; ma con d. Giuseppe questo problema non esisteva: era
sempre lui a sostenere la conversazione, a intrattenere piacevolmente quelli che gli facevano visita. Perché era un uomo capace
di compagnia che, con invidiabile lucidità e una memoria di ferro, che
ha mantenuto sino alla fine, parlava soprattutto di due argomenti
che gli stavano a cuore e a cui era affezionatissimo: 1) la Congregazione: chiedeva
notizie, leggeva i documenti che gli si portavano, ricordava con piacere tanti
episodi legati a confratelli vivi o defunti; 2) il lavoro con i ragazzi e i
giovani dei suoi "anni ruggenti",
i ricordi legati a diversi ex-allievi: quante volte, quasi immobilizzato nel
letto, diceva dell'entusiasmo e della
voglia che sentiva ancora di rendersi utile, di lavorare come educatore
o in qualsiasi servizio fosse ancora necessario e alla sua portata!
Oltre alle persone che gli hanno voluto bene e gli hanno spesso fatto
visita, lo sguardo
che cercava volentieri nella sua camera era quello del Murialdo, nella
penetrante e dolcissima
immagine del quadro di fianco al suo letto. Ed anche negli ultimi giorni
all'ospedale era felice di avere proprio
sulla parete di fronte ai suoi occhi un semplice crocifisso, al quale si
rivolgeva a volte, come ad una compagno di stanza, parlandogli a voce alta,
anche se qualcuno di noi era presente, ed affidandogli la sua vita e la sua
sofferenza. Mancavano ormai pochi mesi al traguardo dei suoi 50 anni di
sacerdozio ed era lieto che gli avessi proposto di festeggiarlo insieme:
l'appuntamento resta (il 13 gennaio 2007), ma il
luogo della festa sarà un altro, comunque non meno efficace e non meno gioioso,
certamente con più invitati presenti, con tanti familiari, confratelli, e
giovani che lo conoscono bene e lo stavano aspettando.
La forza rinnovatrice, che si sprigiona dalla risurrezione del Cristo,
addita a tutti noi sentieri di speranza, sui quali avanzare insieme verso un
mondo più giusto e fraterno. Con queste
certezze nel cuore accompagniamo con la preghiera il nostro carissimo fratello Giuseppe, che è sulla soglia della Porta della
Vita vera; mentre quella porta è ancora socchiusa lasciamoci illuminare un po'
anche noi dal bagliore nuovo e liberante che intravediamo oltre,
perché, in attesa che essa si spalanchi anche per ciascuno di noi, proietti già
da ora sulle nostre esistenze che continuano, quella luce e quella pace, di cui
sentiamo immenso bisogno.
d. Mario Parati
SUPERIORE PROVINCIALE
CRONOLOGIA ESSENZIALE di P. GIUSEPPE SEBASTIANO MIRABELLI
29
febbraio 1920 ................ Nasce
a Torino da papà Luigi e mamma Angela Carosso
14 marzo 1920.................... Viene battezzato
nella Parrocchia di S. Croce in Torino da
Don Osella;
nella stessa chiesa riceve anche i sacramenti dell'iniziazione cristiana. Dopo
essere rimasto orfano, studia nel settore tecnico - commerciale. Lavora presso
la società SAIVOF del Ministero dei Lavori Pubblici. Vive per alcuni anni nella
Congregazione Salesiana (fino al 1947) e inizia poi il cammino formativo con i
Giuseppini del Murialdo.
1949
- 1950........................ Postulato a Pocapaglia (Cn)
1950
- 1951 ....................... Noviziato
a Vigone (To)
7 ottobre 1951..................... Prima professione
religiosa a Vigone (To)
1951 - 1953........................ Filosofìa e Teologia a Viterbo
29 febbraio 1953................. Tonsura a Viterbo dal Vescovo mons. Adelchi Albanesi
1953-1956........................ Completa gli
studi teologici a S. Margherita Ligure e Chiavari
(Gè)
7 novembre 1954................ Ministero
dell'Ostiariato e del Lettorato nella Cattedrale di
Chiavari
(Gè) dal Vescovo mons. Francesco Marchesani
27 giugno 1955.................... Ministero
dell'Esorcistato e dell'Accolitato nell'Episcopio di Chiavari (GE)
25
agosto 1956.................... Professione
perpetua al Collegio Artigianelli di Torino
22
settembre 1956 .............. Suddiaconato nel
Santuario di "Nostra Signora
di
Montallegro
" - Rapallo
(Ge)
dicembre 1956.................... Ordinazione
diaconale a Chiavari (Ge)
13 gennaio 1957.................. Ordinazione
presbiterale a S. Margherita Ligure (Ge)
1957 - 1965 ....................... S. Margherita Ligure (economo, segretario
della scuola e prefetto
di disciplina)
1965 - 1971........................ Torino -Artigianelli (vicedirettore e
prefetto di disciplina)
1971
- 1972........................ Bergamo (vicedirettore e prefetto di
disciplina)
1972
- 1978........................ Bergamo
(direttore)
1978 - 1997........................ Torino -
Artigianelli (segretario della scuola)
1997 - 2006........................ Ospite nella
Casa di Riposo "Boccardo" di Pancalieri (To)
21 aprile 2006..................... Muore nel reparto
"S. Pietro", per sacerdoti e religiosi,
dell'Ospedale
"Cottolengo" di Torino
24 aprile 2006..................... Funerali nella
Cappella dell'Immacolata del Collegio
"Artigianelli" di
Torino
Tumulazione nella tomba di
Congregazione del Cimitero Monumentale di Torino.