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P. Ottorino Santini (29/7/1931 - 23/6/2008)




Roma - 29 luglio 1931

Lourdes - 23 giugno 2008


Come ogni anno si era recato a Lourdes con un gruppo di pellegrini. La notte tra il 22 e 23 giugno si è sentito male, denunciando difficoltà respiratorie e cardiache, per cui veniva ricoverato nel locale ospedale. Nonostante le cure prestate p. Ottorino è morto alle ore 23,15 del 23 giugno 2008, a poco più di un mese dal compiere 77 anni.

La sua salma è stata portata in Italia sabato 28 giugno e nel pomeriggio a Taranto nella parrocchia Gesù Divin Lavoratore si sono celebrate le esequie. La gente si è poi raccolta in preghiera nella serata dello stesso sabato, sapendo che p. Ottorino sarebbe stato portato a Foggia la mattina seguente. Domenica 29 giugno alle ore 10.00 si è celebrata una messa di suffragio per p. Ottorino nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo in Foggia, quindi è avvenuto il trasporto al locale cimitero. La salma è stata tumulata lunedì 30 giugno, accanto ad altri confratelli, nella cappella costruita dagli ex allievi di Foggia.

Il tuo sorriso non si è spento

Carissimo p. Ottorino, sono già passati alcuni giorni da quando abbiamo avuto notizia di quanto è successo a Lourdes, eppure non riesco ancora a farmi una immagine di te, steso su un lettino di ospedale, dentro una sala di terapia intensiva.

Mi è più facile pensarti e immaginarti presso la grotta di Massabielle, seduto in carrozzella, sereno e felice di potere contemplare e pregare da vicino la Madonna di Lourdes.

Penso che per prima cosa avrai offerto alla Madonna i tuoi cinquanta anni di sacerdozio. Religioso giuseppino del Murialdo dal 1947, professo perpetuo dal 1951, il giorno della tua ordinazione (Viterbo 22 marzo 1958), hai iniziato una splendida avventura di prete giuseppino. Con gioia e generosità hai vissuto la tua vocazione, facendo della vita una testimonianza dell'amore di Dio. Noi parliamo tanto dell'amore di Dio come figli del Murialdo, ma al di là delle parole sentiamo il bisogno di incontrare testimoni che nella vita quotidiana ci facciano percepire segni concreti di questo amore.

Lì davanti alla Madonna avrai ricordato la tua bella famiglia, i tuoi genitori, i tuoi sette fratelli, i parenti, molti dei quali già in cielo. Sei nato il 29 luglio 1931 nel quartiere San Lorenzo di Roma, nella parrocchia Giuseppina dell'Immacolata. Così fin dai primi anni sono stati presenti nella tua vita la Madonna Immacolata e la congregazione del Murialdo. "Segni della Provvidenza", è giusto dire.

Di sicuro la tua preghiera non ha potuto dimenticare i giovani e tanta gente che hai incontrato nel tuo ministero. I confratelli che hai educato nel latino, nel greco, nella musica nel seminario di Ponte di Piave, dove hai speso i tuoi primi anni di sacerdozio (1958-1967); i giovani del "Sacro Cuore" di Modena per i quali sei stato preside ed insegnante comprensivo quanto esigente (1967-1972); i giovani aspiranti giuseppini di San Giuseppe Vesuviano molti dei quali sono diventati tuoi confratelli che ricordano ancora il tuo entusiasmo e la tua carica di ottimismo (1972-1980, direttore 1980-1984). Ma credo che uno spazio grande lo hai avuto nel tuo dialogo con Maria per la gente delle parrocchie dove sei stato parroco: San Giuseppe Vesuviano (1984-1988), Foggia (1988-2001, i primi sette anche come direttore). E poi certo la tua gente di Taranto che ha goduto della tua presenza e del tuo lavoro apostolico in questi ultimi sette anni. Gli ammalati, gli anziani, i piccoli, avranno avuto la parte maggiore del tuo ricordo come l'hanno avuta nel tuo ministero sacerdotale.

La Madonna ha accolto la tua preghiera anche per la tua famiglia religiosa: non ti sei dimenticato di nessuno dei confratelli del passato e del presente, e da buon animatore vocazionale avrai rivolto a Maria una preghiera speciale per le vocazioni religiose, sacerdotali, missionarie.

Chissà: forse hai chiesto anche qualcosa per te. Un poco più di forza nelle gambe, un poco più di soffio nei polmoni, e un poco più di tranquillità per il cuore.

Immagino, poi, che i tuoi occhi hanno guardato la Madonna e Lei abbia guardato te, e tu ti sei messo in ascolto di Maria. Forse nel cuore un poco per volta ti sono risuonate le sue parole al momento dell'annunciazione: «Eccomi sono la serva del Signore, si compia in me la tua parola». Sono parole di ubbidienza e di disponibilità al volere del Signore, che Maria ti stava suggerendo e che tu hai fatto tue. Non sono passate tante ore e quelle parole ti sono state chieste, quale ultima e definitiva risposta al Signore che chiama.

Caro p. Ottorino, ci dispiace tanto non essere stati accanto a te, ma ci consola il pensiero che c'era Maria, la mamma che ha rappresentato tutti noi.

Il dolore di questo momento rende ancora più consapevole il grazie che dobbiamo esprimere.

Grazie al Signore, prima di tutto, per averti donato a noi, come suo ministro e testimone. Veramente sei stato il buon pastore sull'esempio di Gesù, come abbiamo sentito ora dal vangelo di Giovanni (Gv 10, 10-17). Ci conoscevi tutti e a tutti volevi arrivare. Nella tua camera ho trovato tante agendine piene di indirizzi, di numeri telefonici; elenchi di persone da contattare per una riunione, per un servizio in parrocchia, per un incontro amichevole. Non ti dimenticavi di nessuno: in questi giorni stanno arrivando a tanti di noi le tue cartoline spedite da Lourdes; un gesto che adesso diventa una reliquia. Certo ci mancheranno le tue telefonate, i tuoi inviti a guardare avanti, la tua sollecitazione espressa con un «Presto che è tardi».

Figlio del Murialdo e appassionato di Chiara Lubich, eri preoccupato di costruire sempre comunione, tra i laici, nella tua comunità, in parrocchia come nelle singole famiglie.

Eri naturalmente portato a creare legami di amicizia, sapendo sempre infondere fiducia ed ottimismo.

Grazie, padre Ottorino, del tempo dato in confessionale, in ufficio parrocchiale, nel seguire i vari gruppi della parrocchia. Non sarà facile dimenticare come ti eri organizzato perché in tante famiglie arrivasse il foglietto della celebrazione domenicale, perché nessuno si sentisse escluso o dimenticato.

Adesso abbiamo ancora qualcosa da chiederti: ci hai insegnato con tanto viaggiare che anche la vita è pellegrinaggio, e allora aiutaci ad arrivare alla meta.

E, infine, aiutaci a riprendere il cammino con serenità e fiducia.

Sapendoti presso il Signore, accanto a Maria e al Murialdo, è bello pensare che il tuo sorriso non si è spento.

Grazie, padre Ottorino.

p. Tullio Locatelli
superiore provinciale



Testimonianze per un amico, un fratello, un padre.

«La mia gratitudine a Dio e alla Congregazione dei Padri Giuseppini del Murialdo per il dono di una figura religiosa e sacerdotale come quella di p. Ottorino che, per la sua fede semplice e robusta, per il grande amore verso la chiesa e la propria comunità religiosa, per il suo generoso servizio ministeriale e per la sua squisita amabilità, ha offerto un prezioso servizio alla comunità cristiana del territorio» (mons. Benigno Papa, vescovo di Taranto).

«Gli va dato il merito di un'attenzione ed ascolto attivo manifestato con continuità e senza stanchezza, nonostante l'età e la salute cagionevole. P. Ottorino ha ascoltato davvero le fatiche e le difficoltà dei volontari nel rispetto della diversità ha partecipato al tentativo di crescita del gruppo nella testimonianza del carisma Murialdino» (Il saluto del CEM).

«Per molti è stato come un padre, per i più giovani, tenero come un nonno. (...) E' stato un sacerdote dal consenso trasversale. Piaceva a tutti, grandi e piccoli, gioiva per il risultato delle sue iniziative ma da uomo concreto guardava subito oltre gli eventi. (...) Aveva una ricchezza di relazioni infinita, un patrimonio interiore immenso, da offrire a chiunque, era un vulcano di idee che talvolta correva così tanto che era difficile tenergli il passo. Questa chiesa parrocchiale è testimone del suo spirito di preghiera, del suo sentire, delle sue celebrazioni, delle sue energiche omelie che andavano dritte la cuore. E' stato amante della verità, ha sempre espresso con chiarezza e con garbo la sua opinione» (Consiglio pastorale parrocchiale).

«Uomo di cultura, di sincera fede, di profonda preghiera, sei stato per tutti noi un Amico, un Fratello e un Padre, insomma un esempio da seguire. (...) Hai voluto che la Parola di Dio giungesse in ogni famiglia, formando così il gruppo dei collaboratori parrocchiali trasformandoli in veri e propri missionari» (Milena Cinto per la Comunità di Taranto).

«L'ascolto era un dono innato in p. Ottorino, il suo essere Maria era tutto lì, calice vuoto dove ognuno poteva riversare tutto se stesso, con la certezza di una libertà estrema e garanzia che lui con la sua immensa carità avrebbe avvolto e posto ai piedi di Maria» (Movimento dei Focolari).

«C'era tanta gioia nei tuoi occhi e sulle labbra il sorriso carismatico trasmetteva dolcezza e bontà, le tue catechesi parlavano sempre di amore, unità, e umiltà» (Gruppo Apostolato della Preghiera).

«Il gesto più spontaneo da fare in questo momento è quello di ringraziare il Signore per l'opportunità di averti conosciuto. Per tutte le cose che abbiamo imparato dal tuo esempio. Prima di tutto il carisma dell'accoglienza, dell'unità, dell'amore, riuscendo ad unire centinaia di persone con tante mentalità diverse... » (Comunità Gesù Ama).

«Da quella terra sacra mi ha mandato una cartolina pochi momenti prima della morte scrivendomi che aveva pregato la Madonna per me e per la mia famiglia, noi lo ringraziamo...» (una mamma).



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