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P. Luigi Michelon (25/3/1923 - 10/5/2008)



Treviso - 25 marzo 1923

Treviso - 10 maggio 2008


La mattina di sabato 10 maggio 2008, il Signore ha chiamato a sé P. Luigi Michelon, di anni 85.

Da qualche settimana le sue condizioni si erano improvvisamente e velo­cemente aggravate, tanto da non lasciare adito a grandi speranze. Da tempo era ricoverato presso la Casa del Clero in Treviso.

II cammino della sua vita consacrata

Padre Luigi è nato a Treviso, nella parrocchia di San Lazzaro, il 25 marzo 1923.

Seminarista e postulante a Montecchio Maggiore, fece il noviziato a Vigone nell'anno 1939-1940, terminando con la prima professione.

Dopo essere stato un anno a Sommariva del Bosco nei locali del conven­to attigui al santuario della Beata Vergine Maria di San Giovanni, completa gli studi di filosofia a Ponte di Piave. A Vascon ha compiuto il triennio del magi­stero, durante il quale ha professato in perpetuo nel 1945.

Presso il seminario diocesano di Treviso ha frequentato il primo anno di teologia, quindi a Viterbo completò gli studi di preparazione al sacerdozio. E' stato ordinato sacerdote il 4 marzo 1951 a Vigone.

I primi impegni ai quali padre Luigi è chiamato dicono di come fosse sti­mato e di cosa si pensasse di lui soprattutto neh'assegnargli il compito di padre spirituale e di confessore dei ragazzi; un compito ed una figura che nei convitti della nostra famiglia religiosa furono sempre garantiti. Quindi giova­ne sacerdote, p. Luigi, fu a Riva del Garda come padre spirituale negli anni 1951-1953, insegnante di lettere nelle Medie nella scuola apostolica di Montecchio Maggiore dal 1953 al 1955, anno in cui iniziò la sua attività di animatore vocazionale fino al 1960; una attività questa che p. Luigi mantenne anche al di là degli incarichi istituzionali. In questo periodo per breve tempo fece parte delle comunità di Enego e Mirano. Per alcuni anni fu anche a Vigone in noviziato come vice padre maestro. Nominato direttore a Padova nel Patronato del Santo per un triennio (1963-1966), fu poi mandato a Civezzano come padre spirituale, quindi a Oderzo come insegnante di reli­gione, e infine tre anni a Vicenza in Via Pasi come padre spirituale (1982-1985) della comunità vocazionale. Chiusa quella comunità p. Luigi arrivò a Ponte di Piave, dove rimase dal 1985 al 2004. In questi anni, pur con tanti limiti di salute, fu soprattutto disponibile al ministero nelle parrocchie, alla guida personale di persone che ne apprezzavano la discrezione e la saggezza. Nel settembre del 2004 venne ricoverato nella casa di accoglienza "Divina Provvidenza" a Santa Lucia di Piave e poi nell'anno 2005 passò nella Casa del Clero di Treviso. Due ultimi passaggi della vita di p. Luigi, segnati dalla offer­ta e dalla preghiera. Nelle poche visite fatte, dopo i saluti, il discorso cadeva sulla preghiera per le vocazioni e sulla cura dei confratelli in formazione: un pensiero che dava contenuto alla sua preghiera e diceva qualcosa della sua partecipazione alla vita della nostra famiglia religiosa.

Leggere la vita alla luce della Parola

La prima lettura scelta per il funerale è stata tratta dalla lettera ai Romani (Rom 6, 3-9). Essa è per tutti un forte richiamo a riscoprire la nostra apparte­nenza a Cristo, la nostra partecipazione al suo mistero di morte e di risurrezio­ne. Questa consolante verità è reale per ogni cristiano in forza del battesimo, vorrei dire che lo è ancora di più per un consacrato, per chi ha accettato di rea­lizzare il dono del battesimo nel seguire Cristo casto, povero e ubbidiente. San Paolo ci parla di una vita nuova, della sconfitta del peccato e del superamento della morte, frutti della morte e jisurrezione del Signore Gesù. In forza del bat­tesimo e della consacrazione religiosa siamo chiamati a fare nostri i frutti della redenzione. Leggendo questo testo nella celebrazione eucaristica di saluto a p. Luigi, il Signore ci dà la grazia di sentirlo più attuale, più vicino alla nostra realtà quotidiana. Perché non pensare che p. Luigi nei suoi 63 anni di vita con­sacrata e nei suoi 57 anni di sacerdozio, abbia vissuto e proclamato questa real­tà? Che abbia trovato in queste parole il senso della sua esistenza, il significa­to della sua testimonianza e il centro del suo annuncio e del suo servizio? Tutti siamo invitati a vivere e a testimoniare questa consolante realtà: il Signore non ci abbandona al peccato e alla morte, ma offre la possibilità di rendere nostra la sua vittoria definitiva sul peccato e le sue conseguenze.

Il vangelo scelto per questa celebrazione (Mt 11, 25-30), ci invita ad esse­re miti ed umili di cuore, di avere un animo da fanciullo se vogliamo essere destinatari dei misteri di Dio. Il Signore è disposto a rivelarci il suo vero volto, a renderci partecipi della comunione con il Padre, per questo chiede a noi di avere un animo libero, accogliente, lontano da una saggezza e scienza umane che possono essere di ostacolo all'azione dello Spirito Santo in noi. P. Luigi ha dedicato molto tempo alla meditazione e alla preghiera, è stato per molte per­sone un aiuto alla comprensione più profonda della Parola di Dio e nel diffici­le discernimento sulla propria vita alla luce della volontà di Dio. In questo brano evangelico il Signore si propone come colui che consola gli oppressi e ristora gli affaticati. Chissà quante volte e per quante persone p. Luigi nel mini­stero del sacramento della riconciliazione è stato strumento della consolazio­ne e del perdono del Signore, aiutando le persone a riprendere il cammino della vita con più fiducia in se stessi e in Dio.

Alcuni tratti del suo ministero

P. Luigi ha servito la chiesa e la congregazione soprattutto esercitando i ministeri di padre spirituale, di confessore, di animatore di gruppi di preghiera e di studio sulla Parola di Dio.

Una signora ha così espresso il suo grazie a p. Luigi: « Grazie, padre Luigi, per averci indicato e condotto con discrezione ed umiltà lungo il cam­mino dell'incontro con Dio attraverso la preghiera. La tua scuola di preghiera ci ha trasmesso la bellezza di un nuovo dialogo con Dio più profondo, più per­sonale e tu, padre Luigi, ci hai aiutati a non scoraggiarci mai in questo meraviglioso ma difficile cammino, mettendoti al nostro fianco con tanta fiducia. La tua fede ci trascinava così come la tua serenità interiore e la pace nel cuore».

Per diversi anni p. Luigi ha avuto l'incarico di animatore vocazionale, ser­vizio che egli ha svolto legandolo strettamente alla direzione spirituale. Suor Orsola Bertolotto, superiora generale delle Suore Murialdine di San Giuseppe, ricorda: «Avevo 11 anni quando l'ho conosciuto perché veniva alla parrocchia del Borgo per la celebrazione della Messa e per le confessioni. Era conosciuto come un ottimo direttore spirituale ed io ho cominciato fin da allora a frequen­tarlo. Mi ha guidato con saggezza e prudenza insegnandomi soprattutto a pre­gare con il Vangelo. Dopo qualche anno di cammino spirituale mi ha rivolto la classica domanda: "Hai mai pensato di consacrarti al Signore?" e mi ha indi­cato la congregazione delle Suore Murialdine. Mi ha accompagnato spiritual­mente fino all'ingresso in noviziato ed è stato poi sempre presente nella mia vita, ma con molta discrezione. Se avevo bisogno di lui, sapevo che c'era, però egli rimaneva nell'ombra senza interferire nella mia vita. Era un uomo libero. Ho apprezzato sempre in p. Luigi l'amabilità e la gentilezza del tratto, il rispet­to della persona, l'accoglienza cordiale e serena, la rettitudine morale, la pre­ghiera che viveva e insegnava. Sono grata al Signore per il donò di don Luigi, il padre giuseppino che mi ha accompagnata nella vita ed ora, sono sicura, con­tinuerà ad accompagnarmi dal cielo».

Infine vorrei ricordare che fu molto viva in lui la devozione alla Madonna, uno dei segreti della sua spiritualità. Tra l'altro p. Luigi nacque nel giorno dell'Annunciazione ed è morto di sabato nel mese di maggio.

Grazie.

Grazie al Signore per il dono che ha fatto alla chiesa e alla nostra congre­gazione nella persona di p. Luigi; grazie anche a p. Luigi per l'esempio di fedeltà alla consacrazione religiosa e alla ordinazione presbiterale.

Un grazie particolare a quanti hanno assistito p. Luigi in questi anni di malattia, specialmente a don Giovanni, direttore della Casa del Clero in Treviso, e a tutto il personale.

A p. Luigi chiediamo ancora la sua preghiera specie per le vocazioni alla vita consacrata e sacerdotale nella chiesa e nella nostra congregazione reli­giosa.

* * *

I funerali sono stati celebrati a Ponte di Piave, Treviso, la mattina del 13 maggio 2008, poi p. Luigi è stato sepolto nel cimitero di Oderzo nella tomba di congregazione.

Roma, 10 giugno 2008

p. Tullio Locatelli superiore provinciale



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