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Fr. Angelo Armati (19/1/1921 -26/6/2005)


Bergamo, 19 gennaio 1921

Pinerolo, 26 giugno 2005


"RALLEGRATEVI PERCHÉ I VOSTRI NOMI SONO SCRITTI NEL CIELO !"

Ho scelto questa frase evangelica di Gesù, perché esprime alcune caratteristiche del nostro carissimo fratello ANGELO ARMATI.

La caratteristica della gioia, della serenità e anche dell'allegria che spesso manife­stava; poi l'idea del nome: il suo nome, Angelo, che esprime, certamente più di altri, l'o­rigine e il destino di tutti noi: quello di essere come angeli, vicini a Dio e nel suo cielo di luce e di pienezza; infine, terza caratteristica, la sua attenzione per tutto ciò che era scrit­to (giornali, libri, bozze da correggere, notiziari, il suo lavoro nella tipografia, ...).

Angelino se n'è andato all'alba di domenica 26 giugno, spirando serenamente nel suo letto, senza disturbare nessuno. È stato il suo direttore a trovarlo esanime, andando a portargli la colazione in stanza di primo mattino. Un arresto cardiocircolatorio ha piegato definitivamente la sua fibra, buona, ma molto provata da diversi problemi di salute, già sperimentati nella sua vita: vari interventi chirurgici, infarti, incidenti stradali, cadute ed altri disturbi..., ma soprattutto dai postumi di un edema polmonare e di una sindrome ischemica, che già avevano fatto temere il peggio un mese fa.

Lasciate che inserisca qui due piccole note personali. Sono felice di aver potuto cono­scere e incontrare nella mia vita Fr. Angelo per alcuni anni a Pinerolo e sono contento di aver potuto trascorrere con lui buona parte dell'ultimo giorno della sua vita terrena, chiac­chierando, facendogli un po' di compagnia e dandogli anche la comunione, l'ultima della sua lunga vita, nella cappella della comunità. Al tempo stesso sono triste per aver perduto un confratello, che mi ha sempre seguito con simpatia, amicizia e confidenza, ma che mi ha soprattutto accompagnato con il suo costante ricordo e la sua preghiera, anche quando ero lontano e lui cercava di conoscere il mio calendario e i miei spostamenti. In compen­so però, sono anche fiducioso, perché adesso ho un angelo custode in più, al posto giusto per pregare e intercedere per me e per il compito che la Congregazione mi ha affidato: lassù, vicino al Buon Dio!

Così scriveva Fr. Angelo non molto tempo fa, ricordando il cammino della sua vita: "Sono nato a Bergamo il 19 gennaio 1921. La mia famiglia, composta dai genitori e da 5 sorelle, è stata allietata dalla nascita di un maschietto... l'atteso, in particolare dal papà, che ne ha fatto un piccolo idolo della famiglia, viziandolo forse un pò '. Il rampollo segui­va compagnie poco edificanti... e ne ha pagato il fio! Il maschietto fu chiamato Angelo, ma da tutti chiamato con il diminutivo di Lino (Angiolino). Nel 1932 a 11 anni sono rima­sto orfano. In un anno sono mancati padre e madre. Sono stato adottato dalla sorella mag­giore Enrica... Dopo un anno fui ricevuto in collegio, l'Orfanotrofio degli Istituti Educativi, diretto dai Giuseppini del Murialdo, ai quali tanto devo di riconoscenza. Sono stato all'Istituto fino a 18 anni. Sotto la guida dei Giuseppini sono con il tempo rinsavito e il Signore, nella sua misericordia mi ha chiamato a diventare religioso laico, non sacer­dote, come auspicato da diversi: troppa responsabilità per il mio animo esageratamente sensibile. Un particolare riferimento con grande stima all'allora chierico, d. GinoGini... quanto ha contribuito alla mia vocazione... grazie del Signore! Nel 1939 il Direttore dell'Istituto mi ha mandato a Vigone per l'anno di Noviziato, ma, se pur ben accetto, dopo pranzo mi hanno indirizzato a Pinerolo... in bicicletta: a Vigone era tutto esaurito!" -conclude Angelo. Altri tempi per le vocazioni alla vita consacrata!

Dopo queste tappe della sua giovinezza, la sua vita, a parte due brevi permanenze nelle sedi di Bergamo e della Casa Generalizia di Roma, si è svolta quasi tutta a Pinerolo.

Impossibile sintetizzare in poche parole la lunga parabola della sua esperienza pine-rolese. Ricordo solo gli anni eroici trascorsi alla Cascina Maffei, che lui chiamava ironi­camente: "L'Università di Risagliardo", i primi anni del duro lavoro nella Tipografia Vescovile e poi il suo sviluppo fino alla Tipolitografia Giuseppini, i percorsi su e giù in bicicletta (perché lui non si sentiva degno di prendere la patente!), le nottate per fare usci­re "L'Eco del Chisone" in tempo, con le vecchie semirotative che si inceppavano e un giornale che stava passando da 3000 a 35.000 copie, i delicati rapporti con i Vescovi e con la Diocesi, la non facile gestione economica, l'esondazione del Lemina che ha allagato negli scantinati i depositi della carta, facendola gonfiare e forzare addirittura il soffitto, la fatica fianco a fianco con tanti amici tipografi e soprattutto con il suo grande amico Giuseppino, fr. Luigi Montagna,... Tanta dedizione che gli è valsa nel 1971 il conferi­mento da parte del Capo dello Stato del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica, insieme a vari altri riconoscimenti de "L'Eco del Chisone" e della città con il premio Pinarolium.

Ma la vita di Fr. Angelo non è stata solo lavoro, ma anche allegria, divertimento e tempo libero vissuto in compagnia: con il canto e la sua voce possente, con la recitazione (memorabili gli anni della Filodrammatica e delle indimenticabili operette, una su tutte: "La gara in montagna" ) e poi il calcio: tifato, organizzato e anche giocato con i tornei nelle interminabili serate dopo il lavoro.

Il ricordo più bello di Fr. Angelo non sarà però solo per quello che ha fatto, ma soprattutto per quello che è stato e per come lo è stato. Ciascuno di noi l'ha incontrato e conosciuto in modi e occasioni diverse, ma tutti non dimenticheremo facilmente i suoi modi cordiali e affabili, la sua capacità di farsi benvolere con quel suo spirito semplice, tenero ed anche un po' bambino. Anche se a volte faceva le cose con un po' di ansia e di apprensione di troppo, o con eccessiva meticolosità, lo faceva per il suo spirito servizie­vole, umile e premuroso, perché un Giuseppino, come diceva il Murialdo, deve "fare il bene, ma deve farlo bene! ". Piccolo di corporatura, ma grande nel cuore, affezionatissimo alla comunità e alla Congregazione, sempre pronto a fare un favore con animo generoso e con puntualità, anzi con anticipo: fosse dipeso da lui, avrebbe recapitato "L'Eco del Chisone " a mezzo mondo, anche prima che fosse stampato! Attento all'ospitalità e all'ac­coglienza: chi ha frequentato la comunità dei Giuseppini negli ultimi anni, sa che trovava sempre in quegli ambienti un vecchietto carico di umanità, affettuoso, pronto ad accoglie­re chiunque col suo sorriso, col suo saluto, con la sua battuta allegra e simpatica. Certamente Angelo è stato l'uomo delle relazioni: con i suoi biglietti, con il telefono, con gli auguri nelle ricorrenze, con il dialogo schietto: un fuoriclasse di arguzia, capace di compagnia, fedele agli amici (laici o confratelli che fossero). Anche negli ultimi anni di vita più ritirata nella comunità, non rinunciava a svolgere i suoi piccoli servizi: la tavola, la posta e soprattutto la sua presenza, che riempiva sempre la casa e obbligava tutti a par­lare ad alta voce, vista la sua parziale perdita di udito. E infine un modello di vita povera ed essenziale: andate a vedere i cassetti e gli scaffali della sua stanza e scoprirete che il suo stile, semplice e sobrio, non era solo facciata, ma sostanza!

Così gli scriveva l'attuale superiore generale dei Giuseppini, p. Luigi Pierini, nel salutarlo festosamente a tavola con la comunità, alla sua partenza da Roma: "Dio sa se sei più Angelo o Custode, ma un fatto è certo a noi: che sei fedele! ";. Caro Angelino, o meglio, caro Angioletto: vogliamo ricordarti così, come un amico fedele, che ci ha voluto bene quaggiù e che ora continua ad essere un nostro Angelo Custode anche da lassù. E ci por­tiamo nel cuore una delle ultime frasi che hai scritto su uno dei tuoi tanti foglietti: "Sono una povera creatura, che il Signore ha colmato di grazie particolari e messo alla prova con tante situazioni difficili, in particolare per il mio animo molto sensibile. ...Spero che ora la 'pratica'vada a buon fine anche per me... con gli angioletti del paradiso... aiuta­to dalle preghiere degli amici veri". Contaci, Angelo! Grazie! Arrivederci!

d. Mario Parati
sup. prov. piemontese


CRONOLOGIA ESSENZIALE di Fr. ANGELO ARMATI

19 gennaio 1921 Nasce a Bergamo da papà Lorenzo e mamma Antonia Calzoni

23 gennaio 1921 Battesimo a Bergamo

1930 Prima Comunione a Bergamo

31 maggio 1931 Cresima a Bergamo

1932 Rimane orfano di entrambi i genitori

1933 Entra nel Collegio dei Giuseppini di Bergamo (Orfanotrofio maschile)

1939 Postulato a Bergamo

1939 Noviziato a Vigone (To)

1941-1945 Pinerolo (To): segretario Tipografia

12 settembre 1945 Professione perpetua a Bergamo

1945 - 1947 Bergamo: contabile laboratori

1947 - 1983 Pinerolo (To): segretario e direttore della Tipografia Vescovile, poi divenuta Tipolitografia Giuseppini

luglio 1971 Onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana conferita dal Capo dello Stato

1983 - 1987 Roma - Casa Generalizia (via del Fontanile Arenato): aiuto in casa e in ufficio

1987 - 2005 Pinerolo (To): in pensione, ma ancora vari servizi alla casa e alla comunità

26 giugno 2005 Muore nella sua stanza a Pinerolo (To)

28 giugno 2005 Funerali nella Chiesa del Murialdo di Pinerolo (To)

Tumulazione nella tomba di Congregazione del cimitero di Torino.



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