P. Gaetano Menegatto, che a settembre celebra 70 anni di sacerdozio giuseppino, ha avuto una vita lunga e avventurosa. La Prima Guerra Mondiale era appena finita quando egli nacque a Vicenza il 7 dicembre 1918.
Nel 1937, mentre l’Europa era nuovamente in subbuglio, egli partì per l’Ecuador, giovane professo giuseppino di 19 anni. Quelli erano i tempi quando chi partiva per l’Ecuador era convinto di non tornare più in Italia. Grazie alle sue doti, quasi subito, ancora studente di teologia, venne incaricato della formazione - lavoro che continuò dopo l’ordinazione sacerdotale per le mani di mons. Massimiliano Spiller il 19 settembre 1942 ad Ambato.
Recentemente p. Gaetano raccontava che, a causa della Seconda Guerra Mondiale, la sua famiglia in Italia, non era neanche a conoscenza di quel giorno tanto speciale. L’impressione che mancasse qualcosa l’accompagnò tutto il giorno e scoppiò in lacrime alla sera quando, durante l’accademia celebrativa, i seminaristi intonarono “Mamma, son tanto felice... anche lontano da te!”
Nel 1953 p. Gaetano venne destinato ad Albuquerque, New Mexico (Stati Uniti), dove i Giuseppini erano arrivati solo da pochissimi anni. Il trasferimento gli diede l’occasione di tornare in Italia e finalmente celebrare la Prima Messa nel paese natale – 11 anni dopo!
Ad Albuquerque, P. Gaetano fu superiore della comunità e parroco. Altri undici anni e, nel 1964, p. Gaetano è nuovamente in viaggio, questa volta per l’Ohio, dove inizia la comunità giuseppina di Elyria ed apre la nuova casa di Avon. Qui è tutto il giorno tra i giovani come insegnante e cappellano della Elyria Catholic High School. Il tempo libero lo passa come direttore spirituale di un movimento di rinnovamento degli adulti molto forte in quelli anni, il Cursillo. Ancora oggi, dopo quasi 50 anni, s’incontrano spesso antichi studenti e cursillistas che lo ricordano con grande affetto.
Un nuovo capitolo nella vita del p. Gaetano si apre nel 1977 quando ai Giuseppini viene affidata la parrocchia Holy Rosary nella piccola Italia di Cleveland e lui diviene parroco.
Quelli sono anni difficili di conflitti razziali e profondi cambiamenti sociali, ma p. Gaetano ottiene il rispetto e l’affetto di tutti, in particolare i piccoli della scuola parrocchiale e gli anziani immigrati.
Nel 1989, all’età di 70 anni, lascia la parrocchia e ritorna alla comunità di Avon, dove si trova tuttora, apprezzato collaboratore in una parrocchia vicina e saggio mentore per i giovani postulanti e novizi di questa comunità giuseppina di formazione.
Uno dei suoi hobbies in questi anni è stato l’orto, a cui continua a dedicare le sue cure con l’aiuto dei più giovani. L’orto è un po’ una metafora della sua vita: della trepida cura per i teneri germogli di bontà presenti in tanti giovani incontrati per le vie del mondo; del forte stimolo ad abbondanti frutti di vita cristiana negli adulti; e della gioia del raccolto nel paterno accompagnamento di quanti si avviano al tramonto.
p. Lorenzo Tosco
TORINO RICORDA IL MURIALDO
Venerdì scorso la scuola primaria ha vissuto un momento di festa per il ricollocamento del busto di don Leonardo Murialdo a cui è intitolato il plesso.
Posizionato nell’atrio della scuola il 18 maggio 1974 era stato rimosso in seguito … dopo anni di abbandono finalmente è ritornato al suo posto naturale!!!
La giornata dell’8 giugno è iniziata con un concerto per gli alunni e le famiglie nella sala teatro offerto dalle classi quarte al termine del loro percorso musicale guidate dal Prof. Giovanni Mattalia della scuola sec. “A. Vivaldi”. Il clima si è manifestato subito come veramente di festa e di condivisione, abbiamo vissuto momenti di ascolto musicale molto apprezzati anche dai numerosi genitori presenti all’evento. Al termine del concerto ci siamo trasferiti nell’atrio dove il dirigente scolastico Prof.ssa Cristina Cerruti ha salutato i presenti e motivato le scelte compiute nel collocare il bronzeo busto nell’atrio. Subito dopo don Franco Pedussia degli Artigianelli ha benedetto l’immagine e ha invocato la benedizione del Signore su alunni , docenti e famiglie e un volo di palloncini colorati ha portato nel plumbeo cielo torinese una nota di colore e di gioia inviando a don Murialdo i messaggi della sua scuola… e dei suoi ragazzi…
Fabrizio Blasi
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