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"Grandangolo" - Un nuovo Natale


Ci avviciniamo al giorno atteso per un anno intero.

Il Natale continua infatti a rimanere il punto di arrivo, la conclusione di un lungo ciclo di giorni che avvertiamo come un susseguirsi sempre più incalzante.

Eppure quest’anno, sotto la pressione dei problemi, delle preoccupazioni, degli affanni di molte persone e di intere famiglie, si fa largo il bisogno di una serenità che non arriva da sola, automaticamente, con il giorno della festa. Una serenità che pare tutta da conquistare scavando tra le cattive notizie, tra le tante incognite che circondano le ore che viviamo.

A sentire molti gli aspetti negativi parrebbero ormai aver offuscato quanto di buono e di bello ancora avviene. Uno scenario che tende al grigio, se non al nero, dove le difficoltà, le tensioni, hanno il sopravvento su tutto. Eppure non è così: ci sono ancora tante persone che affrontano il presente – e il futuro – con slancio e generosità. E soprattutto non è stato così, anche in un recente passato. Perchè intere generazioni hanno vissuto con poco o niente e sono state felici? Perchè famiglie numerose e povere di mezzi e risorse hanno guardato al futuro con speranza ed ora, invece, intere famiglie guardano con ansia spasmodica agli indici di borsa che perdono valore o ai buoni del Tesoro che non garantiscono più gli interessi del passato? Ecco che allora pare che l’orizzonte si riduca al bisogno, perdendo di vista ciò che rende veramente felici, perchè – lo dicono ormai anche gli esperti -non è il possesso o l’acquisto ripetuto di beni e consumi ad appagarci, ma sono gli affetti, le grandi tensioni ideali, le passioni civili, l’orizzonte di una missione.

E allora il timore dei giorni che viviamo, con le preoccupazioni del domani, possono sciogliersi in un nuovo equilibrio se guardiamo al Natale con occhi di speranza e di fiducia. “Non c’è speranza senza paura, né paura senza speranza”, affermava Giovanni Paolo II. Lui aveva vissuto gli anni duri della guerra e del regime oppressivo. Noi che viviamo i mesi della crisi economica e, più in generale, di una grave crisi morale, proprio nella speranza annunciata dal Natale possiamo trovare le ragioni di una nuova serenità.

Giuseppe Novero



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