GESÙ SOFFRÌ PER NOI: AMIAMOLO!
Il Murialdo ebbe una grande devozione alla Passione del Signore, considerata come un grande segno dell’amore misericordioso di Dio verso di lui e verso l’umanità peccatrice.
Nel 1862, parlando ai giovani dei “Patimenti di Gesù Cristo”, il Murialdo pone l’accento sull’amore che il Signore, con la sua Passione, ha avuto nei confronti dell’uomo e di conseguenza sulla necessità di ricambiare questo amore con una vita di amore.
Il mondo presenta ogni giorno un triste spettacolo. Noi vediamo un Dio, dice san Lorenzo Giustiniani, un Dio che ama gli uomini fino all’eccesso, fino alla follia, e gli uomini tuttavia non amano Dio. La ragione di questo disordine, di questo male deriva dal fatto che gli uomini non pensano mai all’amore che Dio ha loro dimostrato, e soprattutto non pensano a quegli eccessi, a quei miracoli di misericordia con cui il Signore lasciò scritto, a caratteri indelebili di sangue, il suo amore per gli uomini: voglio dire quella dolorosissima passione che egli volle soffrire per salvarli.
Tutti gli uomini amerebbero il Signore se riflettessero ogni tanto a quanto il Signore soffrì per loro, poiché, dice san Bonaventura, dalle piaghe aperte del Salvatore escono come tante fiamme di amore che sono sufficienti ad accendere di amore anche i cuori di ghiaccio e ad intenerire anche i cuori di sasso.
Consideriamo quanto il Redentore soffrì per noi per accendere in noi quell’amore di Dio che è la radice, la perfezione e il compendio di tutte le virtù; quell’amore che ci condurrà all’eterna beatitudine del cielo e che, ugualmente, ci farà godere in terra non la effimera, brevissima e falsa gioia che possono dare il mondo e le passioni, ma quella pace interiore, quell’ineffabile gioia dello Spirito Santo di cui parla l’apostolo san Paolo e che costituisce l’unica, vera e duratura felicità dell’uomo e che, iniziata nel tempo, sarà perfezionata e compiuta nell’eternità… Gesù nella sua passione soffrì immensamente sia nel corpo, come nello spirito e nell’onore. Gesù soffrì per noi: amiamolo, imitiamolo, lottiamo contro le passioni e preghiamolo che accenda in noi il suo amore in modo che possiamo vantarci, come san Paolo, di «non saper altro se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso». S. L. Murialdo (Scritti, VI, pp. 80-82)
A cura di p. Giuseppe Fossati
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