Madrid 16-21 agosto 2011
Benedetto XVI nei primi giorni di settembre ha pubblicato il messaggio per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Madrid dal 16 al 21 agosto 2011. Un evento al quale anche i giovani della Famiglia del Murialdo e quanti sono presenti nelle opere giuseppine si stanno preparando.
Il messaggio pontificio è un forte appello a mettere al centro e a fondamento della propria vita Gesù. Piace questo coraggio apostolico di un pontefice che, pur consapevole della grave situazione di disagio e di orientamento che il mondo giovanile sta attraversando (da tempo si parla di “emergenza educativa”), chiede ai giovani di essere “radicati, fondati, saldi nella fede”. Un annuncio diretto che fa appello alla forza della Parola, al fascino di Gesù e alla speranza che tutti i giovani possano incontrarLo.
Radicati. Spiega il papa: «La prima immagine è quella dell’albero, fermamente piantato al suolo tramite le radici, che lo rendono stabile e lo alimentano. Senza radici, sarebbe trascinato via dal vento, e morirebbe. Quali sono le nostre radici? Naturalmente i genitori, la famiglia e la cultura del nostro Paese, che sono una componente molto importante della nostra identità. La Bibbia ne svela un’altra. Il profeta Geremia scrive: "Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d’acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell’anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti" (Ger 17,7-8). Stendere le radici, per il profeta, significa riporre la propria fiducia in Dio. Da Lui attingiamo la nostra vita; senza di Lui non potremmo vivere veramente. "Dio ci ha donato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio" (1 Gv 5,11). Gesù stesso si presenta come nostra vita (cfr Gv 14,6). Perciò la fede cristiana non è solo credere a delle verità, ma è anzitutto una relazione personale con Gesù Cristo, è l’incontro con il Figlio di Dio, che dà a tutta l’esistenza un dinamismo nuovo».
Fondati. Continua Benedetto XVI: «Come le radici dell’albero lo tengono saldamente piantato nel terreno, così le fondamenta danno alla casa una stabilità duratura. Mediante la fede, noi siamo fondati in Cristo (cfr Col 2,7), come una casa è costruita sulle fondamenta. Cari amici, costruite la vostra casa sulla roccia, come l’uomo che "ha scavato molto profondo". Cercate anche voi, tutti i giorni, di seguire la Parola di Cristo. Sentitelo come il vero Amico con cui condividere il cammino della vostra vita».
Saldi nella fede. Quindi termina dicendo: «Cari amici, spesso la Croce ci fa paura, perché sembra essere la negazione della vita. In realtà, è il contrario! Essa è il "sì" di Dio all’uomo, l’espressione massima del suo amore e la sorgente da cui sgorga la vita eterna. Infatti, dal cuore di Gesù aperto sulla croce è sgorgata questa vita divina, sempre disponibile per chi accetta di alzare gli occhi verso il Crocifisso. Dunque, non posso che invitarvi ad accogliere la Croce di Gesù, segno dell’amore di Dio, come fonte di vita nuova. Al di fuori di Cristo, morto e risorto, non vi è salvezza! Lui solo può liberare il mondo dal male e far crescere il Regno di giustizia, di pace e di amore al quale tutti aspiriamo».
L’organizzazione della GMG ha bisogno di una struttura complessa anche se collaudata da tempo, fatta funzionare da moltissime persone. Tuttavia non sono i numeri che contano, ma il cuore del discorso, cioè quella particolare parola di Vangelo che la Chiesa sa dire ancora ai giovani di oggi.
p. Tullio Locatelli
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