
I vescovi italiani l’hanno scelta come tema di questo decennio: l’educazione. Anche nei giornali, in televisione, nei forum di internet, oggi si parla spesso di emergenza educativa. Emergenza: l’educazione è da Croce Rossa? Lasciamo le analisi pessimistiche agli altri. Di solito parlano di educazione i grandi. Ma che ne pensano i giovani? L’abbiamo chiesto ad alcuni adolescenti della nostra scuola. A quali valori occorre educare oggi? Come è l'educazione che ricevono oggi? A cosa dovrebbero fare più attenzione i genitori e le varie istituzioni educative?
Anche se non mi fa piacere ammetterlo, dice Davide, l'educazione impartita da genitori e insegnanti è necessaria a noi ragazzi, che diventeremo adulti e dovremo a nostra volta educare i giovani del futuro. Educazione per rispettare gli altri: i ragazzi non dovrebbero prendere in giro i più deboli o mancare di rispetto agli adulti rispondendo in maniera sgarbata. Educazione per rispettare le cose come se fossero nostre, per accontentarci delle cose che abbiamo, vivendo in un paese ricco e libero, mentre tante persone hanno di meno. Noi lottiamo con i genitori per un gioco, per un vestito o per il tempo da passare davanti alla televisione o al computer; loro lottano per un pezzo di pane! I genitori devono essere decisi e dire di no al ragazzo, dovrebbero passare più tempo con loro e con tutta la famiglia. A volte innescano polemiche con i professori per i loro interventi, senza pensare che a volte i ragazzi danno ai genitori una versione storpiata della realtà, senza ammettere le proprie colpe o dicendo anche che l'insegnante ce l'ha con lui.
L’educazione oggi è difficile, dice Marco, per la martellante propaganda della televisione che propone come modelli da seguire persone che si comportano in maniera dannosa e che tutti cercano di copiare o diventano il fenomeno del momento. L'educazione viene anche con l'istruzione, perché studiando s'impara il rispetto e che niente è dovuto e tutto deve essere sudato. I genitori delle ultime generazioni non sono così rigorosi nel fare rispettare le regole ai propri figli, forse perché essi hanno ricevuto un’istruzione più severa (e giusta) che però hanno reputato sbagliata oppure semplicemente perché devono seguire il lavoro e non hanno più tanto tempo come i loro genitori. A mio parere bisogna stare attenti alle amicizie dei ragazzi, perché ora sono molto più pericolose di una volta e i genitori devono avere un occhio su di noi e l'altro sugli amici; questo è l'unico modo per aiutarci a non prendere cattive abitudini e frequentare cattive compagnie.
I giovani della società odierna, scrive Elisa, sono spesso oggetto di valutazioni di esperti, psicologi e sociologi per i loro comportamenti devianti, insolenti ed esibizionisti. Oggi la società è molto materialista, conta l'apparire e l'avere, i programmi televisivi e le pubblicità ci mostrano ideali di perfezione estetica dove viene accettata e considerata solo la donna giovane, bella e con un fisico perfetto. La comunicazione verbale faccia a faccia è stata sostituita per gran parte da quella via internet e SMS più facile e che spesso porta a incomprensioni ed equivoci. I giovani non si assumono le loro responsabilità e prendono tutto molto alla leggera. Alcuni genitori, poco presenti e partecipi alla vita del figlio, lo lasciano molto libero, in balia di se stesso e solo ad affrontare con le sue forze e con la sua maturità i problemi che lo circondano; senza avere molto spesso la basi per affrontarli, rischiando così di cadere in "trappole" che il mondo odierno gli tende. Ci sono anche alcuni genitori che pensano che per rendere felice il figlio sia necessario accontentarlo in tutto e per tutto e comprargli ciò che desidera senza prendere atto che così il ragazzo cresce viziato e senza alcuna responsabilità e conoscenza del valore dei soldi e del lavoro.
Ma si comincia già da piccoli. Sono sempre di più i bambini e i ragazzi, scrive Giulia, a cui vengono regalati giochi elettronici di ultima serie e perfino telefoni cellulari che non vengono utilizzati con il giusto scopo. La tecnologia, per quanto riguarda i videogiochi, non lascia più spazio alla fantasia di ogni bambino, imprigionandolo in un vizio dal quale diventa dipendente. Al giorno d'oggi si dovrebbero educare i più piccoli al rispetto del prossimo e ad apprezzare non le cose materiali, bensì i valori della famiglia, dell'amicizia,ecc... Occorre anche fare più attenzione all’uso che i giovani fanno dei soldi, perché, purtroppo, molto spesso vengono spesi per cose inadeguate, o ai regali che andrebbero apprezzati più per il valore affettivo che per il costo.
I giovani d'oggi, scrive Alessandro, sono "bombardati" dalla tv, dal computer, dai videogiochi violenti che rendono schiavi del consumismo e danno molto spesso riferimenti negativi. Inoltre i ragazzi non hanno valori perché il concetto di famiglia si fa sempre più inconsistente per i genitori sempre più assenti, occupati in un mondo in cui è presente solo il denaro, e non l'educazione dei figli. Al contrario molti giovani d'oggi crescono sotto una campana di vetro, con genitori iper-protettivi che decidono tutto per loro, che non li fanno mai uscire e che controllano i compiti ogni sera anche se ormai sono grandi. I ragazzi oggi sono molto influenzati dalla società più che dalla loro famiglia, molto spesso assente. Non posso dire che l'educazione dipenda solo dalla famiglia, ma anche dalla scuola, che deve proporre non solo istruzione, ma valori e rispetto delle regole, per far capire, fin da piccoli, quali siano le cose giuste e quelle sbagliate.
È vero, aggiunge Mattia, non ci manca nulla, siamo accontentati in tutto, abbiamo bei vestiti e viviamo in case colme di ogni comfort. Ma allora perché alcuni ragazzi stringono nelle loro mani il nulla più totale? Perché lo scooter, la console, la televisione al plasma se non sono accompagnati da una parola di conforto, un sorriso o un abbraccio non servono a colmare il vuoto dell’adolescenza, che è il momento più delicato della formazione di quelli che saranno gli uomini e le donne del futuro? La rincorsa al benessere ha portato al fatto che anche molte donne sono costrette a lavorare, togliendo così tempo all'educazione dei figli; i ragazzi sono sempre più soli, in balia di loro stessi e si sa che una pianta non cresce forte e rigogliosa, se non viene annaffiata e seguita con cura. Ecco, noi ragazzi siamo proprio come le piante, abbiamo bisogno di essere accuditi, educati, amati e rincuorati nei momenti di sconforto; ma se in quei momenti non troviamo nessuno? Se rientrando a casa al posto del calore di un genitore troviamo solo un computer su cui sfogare la nostra rabbia? È fortunato chi trova a casa sempre la mamma o la nonna, che dedica tutto il suo tempo ai nipoti. Non essere soli permette di comunicare e condividere i sentimenti con qualcuno. Noi giovani abbiamo bisogno di esempi, di essere ascoltati e se serve anche ripresi. Lo dico a malincuore, ma anche qualche divieto serve a farci diventare grandi; la vita ce ne riserva tanti e, se siamo abituati solo ai "si ", il primo " no " sarà un ostacolo insormontabile. I genitori, la scuola e tutte le istituzioni in genere devono darci fiducia e insegnarci a camminare. I giovani non sono solo quella facciata dipinta dai telegiornali e dai quotidiani. Non ci abbandonate e, se siamo maleducati, non puntateci subito il dito contro, ma cercate di capire il perché di alcuni nostri comportamenti. Parlate con noi, ma soprattutto ascoltate i nostri silenzi che sono colmi di mille parole.
Pensieri sparsi dai temi di: Davide Saccardi, Alessandro Barbieri,
Mattia Ricci, Bressan Giulia, Begotto Elisa, Marco Pavan – Liceo Brandolini – Oderzo (p. Massimo Rocchi)
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