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"Reportage" - Giuseppini in India



La popolazione indiana sta raggiungendo la quota di un miliardo e duecento milioni di persone. La sua indipendenza e democrazia risale al 1946. L’India è praticamente una Confederazione di Stati con lingue e culture differenti. Sono presenti quasi tutte le religioni e il cristianesimo rappresenta circa il 2% della popolazione, proprio come il lievito nella massa, e come lievito è presente da 2000 anni, dalla prima predicazione apostolica.

Vicino alle nostre comunità di Chemparakì (sede del Noviziato, Filosofia e Teologia) e di Venkode (Kerala) si possono visitare i luoghi dove è vissuto San Tommaso, meta continua di pellegrini. A Chennai (Tamil Nadu), dove c’è la terza comunità Giuseppina, si può visitare la tomba dove l’Apostolo è stato sepolto dopo il martirio.

In Kerala e in Tamil Nadu la presenza cattolica è molto consistente; sono ben visibili chiese, conventi e scuole cattoliche e da questi due stati proviene la maggior parte delle vocazioni giuseppine. La situazione attuale è di due sacerdoti, dodici studenti in teologia e venti studenti in filosofia e tirocinio, sei novizi, dieci postulanti ed una trentina di giovani seminaristi ad Aroor (sede del Seminario minore).

Per essi abbiamo bisogno della vostra preghiera, perché in India è facile e desiderabile diventare sacerdoti, ma anche qui è difficile diventare “santi” sacerdoti e religiosi zelanti per il bene della gioventù, come voleva San Leonardo Murialdo.

Per il nostro sostentamento abbiamo bisogno del vostro aiuto economico. Grazie a Dio, attorno alla nostra casa c’è una “provvidenziale” piantagione di caucciù, che riesce a coprire un terzo delle nostre spese; per il resto ci affidiamo ai benefattori.

p. John Peter Melaragni



Sostegno a distanza: “Santhwanam”

Il 26 agosto scorso la comunità giuseppina di Aroor ha inaugurato ufficialmente il progetto di Adozione a distanza, chiamato “Santhwanam”, che significa letteralmente “una piccola consolazione d’amore”. Erano presenti circa 100 bambini. In quest’occasione si è ricordato p. Tarcisio Riondato, tornato tre anni fa alla Casa del Padre; fu proprio lui, nel 1998, ad iniziare questa iniziativa di sostegno per i bimbi dell’India.


















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