Le suore Murialdine di Ecuador hanno vissuto una giornata di festa veramente importante: quattro consorelle hanno fatto la prima professione religiosa e due hanno celebrato il venticinquesimo.
La consacrazione della propria vita a Dio è un mistero che affonda le sue radici nell’amore della Trinità e che tocca i valori più profondi della persona umana. “Non a tutti è dato di comprendere” diceva Gesù a coloro che si stupivano della possibilità di dedicare la propria vita al REGNO nel dono totale di sé.
Chissà... forse ancora oggi per molta gente è incomprensibile la scelta che può fare una giovane di abbandonare tutto per entrare in una congregazione, donando le proprie energie, intelligenza e capacità ai fratelli e sorelle più poveri.
Domenica 19 settembre 2010 abbiamo avuto la gioia di accogliere le prime tre novizie dell’India: Sophy, Suma, Victoria, che, insieme a Rosa Vera di Ecuador hanno fatto la loro professione religiosa come Murialdine, mentre suor Amparo e suor Narciza hanno celebrato il 25° della loro consacrazione.
La celebrazione è stata presieduta da p. Giovanni Pegoraro e allietata dalla partecipazione della numerosa assemblea dei fedeli, dei parenti, amici e benefattori della congregazione.
La perseveranza delle venticinquenni, segno della fedeltà di Dio alla risposta di appartenere a lui, incoraggia e dà speranza alle giovani, che con la professione dei voti di castità, povertà, obbedienza, si dispongono a donare la loro vita per il bene dei fratelli e in modo particolare per l’educazione della gioventù e per le famiglie.
Padre Giovanni nell’omelia ha sottolineato la grandezza della vocazione religiosa e la bellezza di una donazione totale al Signore che trasforma la vita e la rende piena di gioia.
I simboli portati all’offertorio hanno reso visibile il significato del dono delle Sorelle: la Regola di Vita che traccia la via della santificazione nella famiglia religiosa delle Murialdine, i fiori, simboli della gratuità e della festa, il pane e il vino segno della vita di Cristo donata per la salvezza del mondo.
La fotografia ricordo ha concluso la celebrazione e la festa è continuata poi con canti e danze folcloristiche preparate dagli alunni della scuola e il pranzo che ha unito tutti in una medesima gioia di stare insieme.
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