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"Vita della Chiesa" - Una nuova evangelizzazione
 La sera del 29 giugno scorso, durante la celebrazione dei Vespri della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Papa ha annunciato la sua decisione di “creare un nuovo Organismo, nella forma di 'Pontificio Consiglio', con il compito precipuo di promuovere una rinnovata evangelizzazione nei Paesi dove è già risuonato il primo annuncio della fede e sono presenti Chiese di antica fondazione, ma che stanno vivendo una progressiva secolarizzazione della società e una sorta di 'eclissi del senso di Dio', che costituiscono una sfida a trovare mezzi adeguati per riproporre la perenne verità del Vangelo di Cristo”. L’annuncio esprime una preoccupazione e una sfida. Da una parte la prima dice a noi, cristiani di chiese ricche di una lunga tradizione, che stiamo perdendo il riferimento al vangelo, che la nostra vita è sempre più secolarizzata tanto che è difficile dirsi ancora cristiani, nonostante che esista ancora una certa vivacità e presenza della chiesa istituzione. Dall’altra parte una sfida: come proporre una nuova evangelizzazione a coloro che, grazie all’annuncio ricevuto, hanno nel tempo cresciuto generazioni di cristiani e trasmesso la fede fino ai nostri giorni? Credo che il punto di contatto sia un severo e profondo esame di coscienza che sappia mettere in luce la vera situazione dell’essere cristiani oggi in Europa in specie e nel mondo occidentale in generale. Un vescovo ha così commentato: “Con la creazione di questo nuovo organismo vaticano il Papa fa capire a tutti che è un suo proposito e dovrà essere un atteggiamento della Chiesa in tutto il mondo, per rispondere alle sfide poste dall'attuale 'mutamento di epoca nella storia dell'umanità'. Non possiamo perdere questa occasione, se non vogliamo che la Buona Novella del Vangelo resti esclusa dalla vita del popolo - dei popoli - e dalla nuova cultura che viene generata da molti fattori. Il nuovo Pontificio Consiglio è importante soprattutto per l'Europa, dove il cattolicesimo è stato storicamente molto rilevante e ha caratterizzato la vita e la cultura di quei popoli, ma oggi affronta grandi difficoltà. Il concetto di "nuova evangelizzazione" non deve essere frainteso. Non si tratta di non considerare l'opera evangelizzatrice già compiuta dalle generazioni che ci hanno preceduto nel corso dei secoli. Si tratta, al contrario, di valorizzare 'di nuovo' ciò che hanno fatto e che, forse, ha smesso di essere fatto in molti luoghi. Al giorno d'oggi, siamo chiaramente di fronte a un deficit di evangelizzazione". La stampa non ha dato rilievo a questo annuncio, ma sarebbe cattivo segno se non lo sentissimo rivolto a noi, se non ci coinvolgesse minimamente, quando esso è stato pensato a partire dalla lettura della nostra situazione di cristiani nel mondo contemporaneo e vuole essere un aiuto ed un sostegno alla nostra vita cristiana. Riporto un altro commento per dire l’importanza di tale nuovo dicastero della Santa Sede: “Tempi nuovi richiedono un annuncio nuovo del Vangelo, nuove sintesi culturali e il ricorso a nuove metodologie per evangelizzare. Non possiamo considerare l'evangelizzazione, dov'è stata già effettuata, un fatto consumato una volta per tutte; per il bene della verità, ogni generazione ha bisogno di essere evangelizzata nuovamente e anche più di una volta nel corso della vita". La sollecitudine pastorale di papa Benedetto XVI ha bisogno di trovare il nostro “eccomi”, fatto di ascolto e disponibilità a risentire e rendere di nuovo nostro il vangelo, sapendo che non si tratta solo e non tanto di un fatto personale ma ecclesiale e sociale insieme, il cui beneficio è per il presente e per il futuro.
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