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BISSAU – GUINEA BISSAU



Era l’autunno del 1992 quando i primi confratelli hanno potuto entrare in una parte della nuova costruzione realizzata dopo oltre un anno di lavori. La nostra opera si trova in una zona periferica della città chiamata “Alto Bandim”, non distante dal mare. Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione di alcuni edifici da adibire a casa della comunità, portineria, casa di formazione e centro professionale, e alcuni spazi di gioco per il centro giovanile.


   


Attualmente nella casa funziona un attivo CIFAP (Centro Instrução Formação Artesanal Profissional) con circa 200 allievi e 20 insegnanti nei settori di muratura, meccanica d’auto, elettricità e informatica. Il nostro è l’unico centro del paese, (insie-me a Bula!) e garantisce un discreto inserimento lavorativo, specie per i muratori.

Ai Giuseppini è stata affidata anche la cura pastorale della popolosissima parrocchia “S. Antonio di Bandim” e di tre succursali (Carmo, São José e Sao Lendardo Murialdo); si pensa che gli abitanti siano circa 70.000; in compenso sappiamo con precisione che gli iscritti di quest’anno ai circa 150 gruppi di catechesi, composti in gran parte adolescenti e giovani, sono oltre 4500 (sic!), questo significa centinaia di battesimi e cresime ogni anno, oltre a giovani ed affollatissime celebrazioni liturgiche tutto l’anno. 




Il cammino formativo è esigente: 5 anni di catechesi per il Battesimo e altri 2 per la Cresima con quota di iscrizione e chi sta assente più di due volte agli incontri settimanali deve ripetere l’anno! Vi sono poi diversi altri gruppi: famiglie, cori vari, Murialdo, giovani e adolescenti, Legionari, accoliti, Caritas, “Vocacionados”, Scout, Valentes, ministri straordinari dell’Eucaristia,,…. In parrocchia funziona anche una scuola primaria con circa 600 bambini e poi un piccolo ambulatorio medico per visite, distribuzione di farmaci e medicazioni.


   


Impossibile dimenticare il tragico episodio avvenuto nel maggio 1999 nel cortile della nostra missione quando, durante la guerra, una bomba vagante è esplosa in mezzo alle migliaia di persone rifugiate nella nostra missione, uccidendone oltre 70 e ferendone molte altre. Una targa con foto e una croce simbolica composta dai pezzi della bomba, posti all’ingresso della missione, ricordano quel triste evento, ma sono anche il segno di una rinnovata speranza!


 
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