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PRIMA PAGINA - A volte basta il cuore



Di che cosa è fatta la nostra vita?
Di corse, di affanni, di preoccupazioni, di impegni.
E poi di incontri, di progetti e di programmi, nel tempo che ci corre avanti.
A volte però la corse della vita sembra fermarsi e il suo senso si rischiara nelle vicende più semplici e più ordinarie, e si riveste di incredibile intensità.

Tempo fa ho voluto compiere un gesto “speciale” di amicizia.
Nel giorno del sessantesimo di ordinazione sacerdotale di un prete di cui sono stato amico, ho voluto fargli la sorpresa di essere al suo fianco per celebrare la Messa. Non se lo aspettava. Era nella fase terminale della sua malattia, ma quel giorno sembrava sorretto da una forza incredibile.
La luce che aveva negli occhi era il riflesso dei volti chi quelli che gli stavano intorno.
Ho vissuto quella celebrazione come una delle esperienze spirituali ed umane più intense della mia vita.
Mi sono tornate alla mente le parole di un Padre della Chiesa: “Un sacerdote celebra ogni giorno l’Eucaristia come se fosse la prima, l’ultima e l’unica”.

Incontro tante persone nella mia vita; faccio tante cose, anche importanti e solenni forse; ma credo che il gesto di amicizia che ho sentito di voler compiere verso questo anziano sacerdote sia un gesto di quelli che nella vita valgono più di tanti altri, un gesto fatto col cuore.

Come è più semplice e più vera la vita, quando ci si mette il cuore.
Forse il senso della nostra vita non è nella durata, ma nell’intensità. E, a volte, o forse spesso, per vivere e far vivere meglio basta metterci il cuore.
Alla sera delle nostre giornate, quando si fa un po’ l’inventario di pensieri, affetti, discorsi o azioni, il sapore più dolce che resta nel cuore e la memoria più grata forse è quella di quell’attimo in cui abbiamo saputo interromperci nel vortice turbinoso che non di rado affanna i giorni, per dare spazio a un gesto, a una parola, a un sorriso… dentro i quali abbiamo messo il cuore.
“Le cose più importanti della nostra vita – scrive un monaco buddista – non sono né straordinarie né grandiose: sono i momenti in cui ci sentiamo toccati gli uni dagli altri”.
Verissimo.


 


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