I primi Giuseppini nel Bihar e nel Bengala occidentale - News - Giuseppini del Murialdo - sito ufficiale


I primi Giuseppini nel Bihar e nel Bengala occidentale




Dobbiamo dire che l'India è più di una nazione... perché è quasi un continente, con 1.200.000.000 di abitanti, molti stati, lingue, religioni. Noi Giuseppini siamo solo una goccia nell’oceano, ma sembra che stiamo diventando una goccia che è significativa e ben conosciuta! Molti vescovi, congregazioni e laici stanno iniziando a scoprire qualcosa in più del carisma donato dallo Spirito Santo al nostro caro fondatore! Alcune diocesi ci invitano a iniziare una nuova presenza nelle loro chiese locali; una di quelle, attraverso il suo arcivescovo William D'Souza (SJ), ci ha chiamato più volte con insistenza e ci ha invitato a fare una visita per conoscere il contesto sociale e religioso dell’arcidiocesi di Patna, la capitale dello stato del Bihar (India del nord). Ha più di 22 milioni di abitanti, ma solo 60.000 cattolici.

Tuttavia la sua attività religiosa e sociale è enorme e molto apprezzata (scuole diurne, convitti, orfanotrofi, istituti di formazione professionale, educazione degli adulti nei villaggi, ecc ...) Per questi motivi, p. Mariolino, accompagnato da p. Amalraj, sono andati a Bihar per esplorare questa realtà e per incontrare l'arcivescovo. L'esperienza è stata un grande successo: ovunque andassero, hanno ricevuto un caloroso benvenuto; videro le attività e le sfide della Chiesa locale che è così pronta ad accogliere la nostra congregazione, non appena saremo in grado di contribuire con dei possibili servizi e ministeri secondo il nostro carisma.

Sulla strada per Patna, p. Mariolino e p. Amalraj si fermarono a Calcutta per quasi 2 giorni: hanno celebrato la Messa alla tomba di Madre Teresa, hanno visitato la Casa Madre delle Missionarie della Carità, hanno incontrato suor Prema (Madre Generale), hanno parlato con alcune delle sue sorelle e hanno visitato alcune delle loro istituzioni che si occupano di molti bambini di strada, dei bambini abbandonati, dei disabili, dei moribondi, dei lebbrosi ed dei più poveri tra i poveri che anche noi abbiamo incontrato in alcune baraccopoli.

Le sorelle ci hanno impressionato così tanto e ci hanno dato dei motivi d'ispirazione per continuare la nostra dedizione ai giovani poveri con più impegno e gioia, per aiutare la nostra delegazione, la cui patrona è proprio la Beata Madre Teresa, per crescere nella sua vita spirituale ed apostolica.




[M. Parati]